Categorie: Esami di Stato

Quasi 8 diplomate su 10 si iscrivono all’Università

E’ tra il sesso femminile che si riscontra la maggiore volontà a proseguire gli studi dopo aver conseguito il diploma di maturità: oggi in Italia ogni 100 ragazze diplomati ben 78 si iscrivono all’università, mentre tra i maschi si scende al 72%.
Si tratta di un valore molto elevato se si pensa che le donne iscritte ad un corso accademico in Germania sono appena il 48%, ma anche il 55% in Francia e nel Regno Unito e il 54% in Finlandia. Tra le facoltà ad indirizzo scientifico e tecnologico, ingegneria ha il maggior numero di immatricolazioni (10,5%) con il 19.9% di ragazze immatricolate, il valore minimo di presenza femminile.
Tutte queste percentuali sono state rese note dal Cnr in occasione della conferenza stampa di presentazione di “Accendi la Luce sulla Scienza” svoltasi il 25 settembre al Planetario di Roma. Dalle indicazioni è emerso che le ragazze non sono solo più numerose, ma anche più brave: sia nella laurea breve e che in quella specialistica. Ed anche nei corsi di ingegneria e più in generale scientifici, dove le ragazze si laureano con punteggi più alti (109,3 contro 107,8 dei maschi ad ingegneria e 105 contro 104 nelle lauree scientifiche). Ed anche in tempi più brevi rispetto ai loro colleghi (rispettivamente in ingegneria si laureano a 24,9 anni contro i 25,3 dei maschi e in lauree scientifiche a 29,6 anni contro i 33 dei maschi).
A livello di ricerca il quadro però si ribalta. E non solo in Italia. Nell’Ue a 25 i ricercatori sono il 4.7 per mille della forza lavoro, ma se l’1.4 per mille sono donne ben 3.3 per mille risultano uomini. L’Italia, invece, detiene ancora detiene il triste primato della più bassa percentuale di ricercatori: il 3.5 per mille. Per capire quanto siamo indietro basta guardare a paesi come l’Irlanda (8.2 per mille), l’Olanda (6.2 per mille), la Germania (5.6 per mille) e il Regno Unito (5.3 per mille).
Alessandro Giuliani

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