Alle 8.30 di oggi, mercoledì 21 giugno, sono iniziati gli esami di maturità 2023 con la prima prova scritta di italiano.
Tra gli autori della tipologia A, analisi e interpretazione di un testo letterario, oltre a un brano de Gli indifferenti di Alberto Moravia, c’è anche la poesia di Salvatore Quasimodo, “Alla nuova luna”.
In principio Dio creò il cielo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d’ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
Come riporta l’enciclopedia Treccani:
Poeta, nato a Modica il 20 agosto 1901. Avviato agli studi tecnici, apprese poi da sé le lingue classiche. Insegna letteratura italiana nel Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Formatosi nel gusto della poesia ermetica (v. ermetismo, in questa App.) fra Ungaretti e Montale, più vicino a quello per l’essenzialità quasi epigrammatica dell’espressione, per l’altezza del tono, più affine a questo per le soluzioni paesistiche del suo analogismo, il Q. è venuto temperando tali influssi originarî in un linguaggio poeticamente sempre più autonomo, che libera quella sua densa e dolente sensualità in trepide visioni di terre, acque, stagioni, in un’aura arcanamente memore di metamorfosi e di miti (Acque e terre, Firenze 1930; Oboe sommerso, Genova 1932; Odore di Eucalyptus ed altri versi, Firenze 1933; Erato e Apollion, Milano 1936; Poesie, ivi 1938; Ed è subito sera, ivi 1942; Giorno dopo giorno, ivi 1947). Le sue recenti versioni da Virgilio (Il fiore delle Georgiche, Milano 1942; n. ed., 1944) e soprattutto dai Lirici greci (ivi 1940; n. ed. 1944), rispondendo a quell’ansia o nostalgia di classiche armonie, hanno dato a cotesto linguaggio una leggerezza preziosa, come di cosa nuova in cui traluce l’antico: e però hanno spesso valore di poesia originale, della sua più felice.
È dedicata al lancio in orbita del primo Sputnik sovietico, Per la sua secca discorsività prosastica fu giudicata poco poetica e blasfema per il paragone fra l’uomo e Dio.
Alcuni critici individuano in questa poesia anche un intento polemico: spiegare che l’uomo affronta la vita con spirito progressista, realizzando nuove creazioni per scoprire nuovi mondi ma non preoccupandosi di migliorare lo stato di quello in cui vive.
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