In ambito educativo, con classe capovolta o insegnamento capovolto ci si riferisce a un approccio metodologico che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale, studio individuale a casa e verifiche in classe.
I suoi svantaggi sono:
1. Problemi di tecnologia: Nessun accesso a internet significa niente compiti. Se gli studenti non fanno i loro compiti, sono facilmente distratti da altre cose. E non bisogna che accada. Oggi ci sono molte meno opzioni tecnologiche. Quindi, questo problema diventa sempre meno rilevante.
2. Organizzazione: La prima volta che implementi la classe capovolta, si dovrà fare un bel lavoro di organizzazione. Gli insegnanti devono presentare agli studenti un concetto completamente diverso. Per farlo può volerci del tempo, perché devono passare da uno stile di apprendimento passivo a uno attivo.
3. Demotivazione: Gli studenti devono essere sempre motivati per fare i compiti e essere preparati per le loro lezioni. Se non lo sono, saranno facilmente distratti da altre cose. Quando non hanno le conoscenze di base, è difficile approfondire un argomento. Gli insegnanti devono veramente motivare i loro studenti a fare i compiti, altrimenti la classe capovolta non potrà semplicemente funzionare.
4. Non per tutti gli studenti: “Abilità meta cognitive” sembra una parola difficile, ma è facile da spiegare. Si tratta di sapere come imparare e quale stile di apprendimento sia meglio per gli studenti. La classe capovolta richiede molta auto-disciplina. Gli studenti devono sapere come imparare, e per questo ci vorrà del tempo.
Alcuni addetti ai lavori dichiarano apertamente che tale metodologia sia una pratica sensata ma debole. Debole nei concetti sottostanti, debole nell’impatto didattico. Di corto orizzonte. Sottolineano anche che debole non vuol dire inutile, debole vuol dire che potrebbe essere molto di più, che per migliorare gli apprendimenti si dovrebbe osare di più. Si dovrebbe pensare a pratiche che abbiano un fondamento concettuale che vada oltre il semplice “anticipare” i contenuti per lasciare più tempo in classe per “lavorare” con quei contenuti.