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Quei dirigenti scolastici che su Whatsapp prendono di mira la disabilità dei loro docenti

In un gruppo Whatsapp intitolato: “Dirigenti Scolastici Italiani” nasce una curiosa discussione, che sfocia nel dileggio fatto da alcuni DS nei confronti della disabilità dei loro docenti. Oltre il pessimo gusto di ridere della disabilità altrui, quello che preoccupa è la critica alle leggi dello Stato che proprio i DS dovrebbero garantire.

Passaggi di alcune battute della chat

Una Dirigente Scolastica di un Istituto Comprensivo del napoletano pone una domanda nella chat dei Dirigenti Scolastici Italiani: “può una docente avere ben due 104, una per sé e una per assistere?”.

Tra le risposte tutte affermative, c’è quella di un Dirigente Scolastico di un Istituto di Istruzione Superiore salernitano che scrive: “Io li chiamo 208! Ho pure graduatoria a parte! Ah, ah! Auguri”.

Un’altra Dirigente Scolastica di un Istituto Professionale della provincia di Salerno, utilizzando lo smile risata a crepapelle, scrive: “poverina sta inguaiata!!!”.

Nella chat compare anche l’intervento di una Dirigente scolastica di un Istituto di Istruzione Superiore della provincia di Vicenza che scrive: “E poi a noi chiedono le impronte digitali”.

Conclude la Dirigente scolastica napoletana che aveva posto la domanda iniziale sulla docente con la 104 personale e un’altra per l’assistenza al familiare, scrivendo: “Vergogna tutta italiana…”.

Legge 104/92, legge di civiltà o vergogna tutta italiana?

Il siparietto registrato nella chat “Dirigenti Scolastici Italiani” da alcuni Ds è veramente preoccupante dal punto di vista etico e anche sotto il profilo professionale. Ridere dei guai di salute dei docenti e dei loro familiari è qualcosa che lasciamo alla sensibilità di ogni lettore, ma asserire che esistono DS che fanno una graduatoria a parte per i cosiddetti “208” è semplicemente allucinante e dovrebbe fare preoccupare l’USR Campania.

La legge 104/92 è una legge di assoluta civiltà ed è grave che alcuni Dirigenti scolastici, ergendosi a giudici morali, definiscano una legge dello Stato una vergogna tutta italiana. Nella chat compare anche una Ds che si vanta di avere contrattato con il docente disabile, il numero di giorni di permesso da poter prendere.

Quello che a volte non si comprende sufficientemente bene è che dietro l’applicazione dell’art.33, comma 3 della legge 104/92, c’è la sofferenza della disabilità e c’è il diritto all’assistenza di chi versa in uno stato di salute di gravità, con buona pace dei Dirigenti scolastici che fanno dell’ironia fuori luogo su un argomento che meriterebbe rispetto e senso civico.

Lucio Ficara

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