Esce sulla Stampa di oggi a firma di Vittorio Lingiardi un commento sulla nuova proposta del ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, insieme con la ministra dele Pari opportunità e della Cultura, relativa all’implementazione dell’”Educazione alle relazioni” nelle scuole, onde frenare i femminicidi che stanno insanguinando la il nostro Paese.
Un’opportunità, per Lingiardi, visto che è compito dei docenti educare proprio al rispetto dei corpi e delle relazioni: ma appare anche un’idea giusta e opportuna procedere per gruppi di discussione, considerato che gli alunni possono avere, al di là di interventi poco edificanti in classe, la possibilità di esprimersi su temi significativi e importanti.
Si tratta di una sperimentazione, aggiunge, ma molto dipenderà come sempre dalla competenza e dalla preparazione di prof impegnati, insieme all’aggiornamento professionale cui dovranno dare seguito e che gli psicologi, sentendosi investiti dal Ministro, sono ben disposti a fornire.
Complessivamente 30 ore all’anno e una partecipazione facoltativa ed extracurricolare forse non raggiungerà gli obiettivi attesi presso gli studenti, ma la proposta sembra avere buoni basi per andare avanti.
Fra l’altro, dice l’articolista, personalità e cultura crescono insieme e dunque questa è un’ulteriore occasione affinchè tale progetto del Ministero abbia risultati felici.
Sicuramente educare alla relazioni è un programma a lunghissimo tempo, di cui se ne dovranno esaminare gli esiti, ma rimane un punto saldo per agganciarvi altre iniziative in funzione sempre di un racconto alternativo a quello patriarcale, fornendo alle ragazze soprattutto strumenti per riconoscere certi segnali e conoscere meglio se stesse.
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