Le scuole si fanno belle, o almeno ci tentano, e provano ad invogliare famiglie e alunni per strappare una iscrizione. Scatta una competizione tra scuole per accaparrarsi il maggior numero di studenti, perché chi sarà in grado di avere più iscritti avrà vinto la sfida con le altre istituzioni scolastiche del territorio.
Una pratica veramente aberrante che genera ostilità tra le diverse comunità scolastiche, tra i docenti che le rappresentano e addirittura tra i dirigenti scolastici che le dirigono. In buona sostanza quella delle iscrizioni a scuola sembrerebbe essere una competizione al ribasso. Le varie scuole di un territorio si sfidano a duello, per la sopravvivenza della stessa scuola, perché avere più iscritti significa sopravvivere e chi non riesce ad avere un buon risultato d’iscrizioni perisce.
La spada di Damocle degli accorpamenti e dei dimensionamenti, fa inasprire i toni della contesa e quindi conduce le scuole ad attuare una competizione al ribasso. In certe attività di orientamento più che proporre il proprio piano di offerta formativa, si tende a demolire quello delle altre scuole. Proliferano gli indirizzi di studio pubblicizzati e che nella realtà non hanno avuto il via libera del Miur, come nel caso dei licei scientifici ad indirizzo sportivo che sono stati concessi uno per provincia ed invece poi si trovano nelle brochure pubblicistiche di più scuole dello stesso territorio.
Si tratta di concorrenza sleale? Non sappiamo, ma è certo che la guerra delle iscrizioni abbassa di molto la competizione corretta e sana. Attenzione quindi, cari genitori e cari alunni, non è tutto oro quello che luccica, non credete a tutto quello che viene pubblicizzato, e scegliete la vostra scuola rispetto a ciò che vi sentite portati, e soprattutto in base al sogno che avete nel vostro cuore. Soltanto così non sbaglierete scuola e non sarete costretti al pentimento quando scoprirete di essere stati ingannati.