La protesta contro vizi di incostituzionalità della legge 107/2015 non si arresta, anzi è più viva che mai.
I docenti non si rassegnano affatto e colgono tutte le occasioni e gli spazi per evidenziare le storture di quella, che da molti, è considerata una pessima legge.
Intanto alcuni docenti di ruolo, che hanno costituito un gruppo su facebook “Vecchi docenti di ruolo con vecchie regole” con circa 700 membri, stanno producendo un’istanza al Miur per sollevare alcune questioni di illegittimità della legge 107/2015.
Per prima cosa questi docenti sostengono che il valore retroattivo delle norme contenute in suddetta legge stravolge lo stato giuridico di chi è stato assunto prima della sua entrata in vigore. Poi, riferendosi al comma 73 dell’art.1 della legge 107/2015, lo definiscono profondamente discriminatorio, perché contravviene al rispetto del principio costituzionale dell’uguaglianza, in quanto introduce una pesante disparità di trattamento in relazione alla posizione di lavoro, considerata l’illegittima distinzione tra docenti assunti a tempo indeterminato alle medesime condizioni. Il comma 73 su citato prevede infatti che i docenti assunti prima dell’entrata in vigore della legge, se soprannumerari o richiedenti mobilità, vengano assegnati in ambiti territoriali con la perdita della titolarità di cattedra su posto attribuito in organico di diritto, e l’individuazione, ai sensi dell’art. 1, commi 79, 80 e 82 della Legge 107/2015, da parte di un Dirigente Scolastico per la stipula d’un contratto di durata triennale rinnovabile, oppure, in assenza d’incarico del dirigente scolastico, assegnati d’ufficio dall’ufficio scolastico regionale di competenza.
Su questo punto i membri del gruppo facebook “Vecchi docenti di ruolo con vecchie regole” sollevano questioni di legittimità, sostenendo che è gravemente lesivo dei diritti acquisiti dei docenti che vedono negate le proprie aspettative. Secondo tali docenti, l’applicazione del provvedimento in questione, a chi è stato assunto ante legem, costituirebbe un atto che contrasta con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico (tempus regit actum).
In buona sostanza la legge 107/2015 non è stata affatto digerita dalla maggioranza degli insegnanti della scuola e si prevede un inizio di anno scolastico di contestazione e di protesta, in continuità con quanto fatto l’anno scolastico scorso. I sindacati sono schierati dalla parte degli insegnanti e unitariamente continuano a supportare la protesta, mentre politicamente solo il Movimento 5 Stelle dice chiaramente che, se ci sarà un governo penta stellato, uno dei primi provvedimenti sarà l’abrogazione di tutta la legge 107/2015.
Queste dichiarazioni degli esponenti del M5S fanno salire il termometro politico dei sondaggi elettorali, tanto da intravedere il sorpasso ad un PD in netto calo di consensi.