Come mai il Governo Renzi è andato sotto in Commissione Affari Costituzionali, sul parere del ddl scuola? Eppure, contro ogni prassi istituzionale, la Senatrice Anna Finocchiaro, che di quella Commissione ne è Presidente, ha deciso di votare favorevolmente al parere di costituzionalità di questa legge. Che un presidente di Commissione decida di votare a favore di una legge contestatissima da quasi la totalità del mondo della scuola e delle sue rappresentanze, la dice lunga sullo stato della maggioranza al Senato.
Sarebbe interessante capire i rilievi di incostituzionalità espressi dalla Commissione, oltre ovviamente a capire come sia stato possibile che il Governo sia stato battuto in una Commissione dove avrebbe dovuto avere una maggioranza ampia. È presumibile che il parere di incostituzionalità sia dovuto, principalmente, alla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici e all’eccesso di potere, consegnato nelle mani del cosiddetto preside-sceriffo, che andrebbe a limitare profondamente la libertà d’insegnamento e la liberta dei docenti di valutare gli studenti. Altri dubbi di costituzionalità potrebbero derivare ad esempio sul tema della valutazione degli insegnanti, lasciata al libero arbitrio di una non chiaro comitato interno di valutazione. Su i punti sopra espressi, si erano già pronunciati, insigni costituzionalisti, rilevando, nel ddl scuola, palesi invasioni legislative sulla Costituzione. Tuttavia attendiamo di sapere le motivazioni che hanno spinto la maggioranza della Commissione Affari Costituzionali ad esprimere un parere negativo su questo ddl scuola.
Ma c’è un’altra cosa che ci lascia curiosi: “Perché è mancata la maggioranza numerica in Commissione?”. Al momento topico del voto in Commissione, i senatori del Nuovo Centrodestra di Alfano non erano presenti. Si tratta di Gaetano Quagliariello, Andrea Augello e Salvatore Torrisi. Come mai erano assenti? Una strana assenza quella dei Senatori di NCD dalla Commissione Affari Costituzionali. Per tale assenza la Senatrice Finocchiaro, perdendo di credibilità istituzionale e anche la faccia dinnanzi al popolo della scuola, ha dovuto lasciare il ruolo di garante dell’intera Commissione ed esprimere un voto palese di parte.
Nel frattempo le polemiche divampano e le ipotesi di quella strana assenza di NCD dalla Commissione circolano incontrollate. Certamente le dichiarazioni date dal Senatore Zanda del Pd, che hanno giustificato tale assenza per impegni politici dei Senatori NCD, non reggono e alimentano addirittura sospetti. Ma quali sono i veri motivi di questa assenza? Ecco sbucare un pizzino che inviterebbe i tre Senatori in quota NCD di non votare il ddl scuola. Questo pizzino, scrive Il Fatto Quotidiano, riguarderebbe il caso del sottosegretario Ncd Giuseppe Castiglione, indagato per gli appalti del centro di accoglienza di Mineo.
Quindi il messaggio è chiaro: “Se il governo non protegge Castiglione, Renzi non avrebbe più la maggioranza per approvare la riforma della scuola”.
Se fosse veramente così sarebbe la solita musica: “Altro che mafia Capitale, potremmo parlare di mafia Totale”.
Lucio Ficara
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