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“Quello che resta – Storia di Stefania Noce il femminicidio e i diritti delle donne nell’Italia di oggi”

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Il volume “Quello che resta – Storia di Stefania Noce il femminicidio e i diritti delle donne nell’Italia di oggi” (presentato recentemente anche in due incontri a Roma, il 31 ottobre e il 3 novembre) ripercorre le tappe della vicenda di Stefania attraverso le testimonianze dei parenti e amici, con l’intento di offrire un più ampio quadro del fenomeno sociale e culturale del femminicidio in Italia.
La figura della ragazza siciliana vive nei ricordi straziati della madre Rosa, del padre Ninni e di Serena Morello, l’amica del liceo, e si impone negli stessi articoli e documenti di Stefania Noce, tracce di un impegno speso per la giustizia sociale e i diritti delle donne.
Un omaggio a Stefania Noce, alle sua battaglie politiche, e a tutte le donne morte e che continuano ancora a morire in Italia e nel mondo per mano di uomini violenti: un tragico ed inammissibile fenomeno su cui occorre intervenire drasticamente, dal punto di vista dell’educazione affettiva ma anche dal punto di vista normativo.
A ricordare la ragazza brutalmente assassinata nella sua casa di Licodia Eubea, in provincia di Catania, c’è anche il Sen (acronimo di Stefania Erminia Noce che dà il nome all’associazione fondata in suo nome).

L’intento dell’autrice è di offrire nel libro, in cui il piano narrativo della vicenda di Stefania si intreccia continuamente a quello della sua vita politica, un più ampio quadro del fenomeno sociale e culturale del femminicidio in Italia e di denunciare quelle forme tradizionali della cultura italiana e delle politiche sociali e familiari che lo alimentano.