“Questa scuola non ha più pareti” è il titolo, molto evocativo, del convegno internazionale in programma il 21 e 22 ottobre a Bologna. L’evento è promosso dall’ADI (Associazione Docenti e Dirigenti scolastici Italiani) e sarà di fatto una vera e propria “rassegna” delle esperienze educative più belle e significative realizzate nei Paesi più diversi.
Provenienti da Inghilterra, Canada, Francia, Singapore, Danimarca, California, Ungheria, Israele, Spagna, Pakistan, saranno presenti relatori eccezionali che parleranno dei possibili scenari futuri del mondo dell’istruzione.
Ma ci sarà una sessione molto particolare in cui ci si interrogherà su domande cruciali.
Come si apprenderà in un’epoca in cui tantissime attività umane saranno svolte dai robot? Quali aspetti del nostro essere umani andranno sviluppati e preservati? E come superare, in queste nuove condizioni, il divario fra maschi e femmine ancora presente quasi ovunque nel mondo?
La risposta arriverà anche quattro ragazzine eccezionali dagli undici ai sedici anni- una pakistana, una canadese e due inglesi- che da tempo si battono per lo sviluppo dell’istruzione scientifica fra le ragazze nel loro Paese e oltre il loro Paese. Un impegno non solo per cambiare la scuola ma per uno sviluppo sostenibile del mondo.
“Questa straordinaria presenza – afferma con orgoglio Alessandra Cenerini, presidente nazionale dell’ ADI – è forse la cosa più bella di questo seminario, a testimoniare che non c’è solo Greta Tunberg, ma ragazze, anche giovanissime, che in ogni parte del mondo conducono battaglie incredibili. Sono loro, oggi, la sola speranza che qualcosa potrà cambiare in questa ingessata istituzione, chiamata scuola, e che i muri potranno essere abbattuti non solo nelle scuole ma fra i Paesi, perché i giovani, a differenza degli adulti, sanno di vivere in una sola Terra-patria, sanno che non c’è un pianeta B”.