Nonostante le rassicurazioni della Ministra, rassicurazioni tradite puntualmente dai suoi predecessori, di porre fine alla prassi delle classi pollaio, siamo stati costretti, anche in piena emergenza sanitaria, a smembrare alcune classi per rispettare i coefficienti indicati nel DPR 81/2009.
Non mi dilungo su come funzionino i coefficienti di formazione delle classi, né a dettagliarli, dico solo che mi si è stretto il cuore a dovere dividere dei ragazzini (tra l’altro, particolarmente sensibili e fragili) ed, in particolare, in questa situazione così delicata, aggiungendo altro stress, sofferenza, a quanto stanno già vivendo gli allievi.
Mi chiedo: ma non era forse il caso quest’anno di evitare gli smembramenti, derogando alla legge?
E questo, in particolare, tenendo conto dell’idea di una riconferma degli organici per l’anno prossimo, in accordo con il Ministero dell’Economia, così come affermato dalla Ministra Azzolini. Misura, quest’ultima, che la stessa Ministra, come dichiarato sulla sua pagina Facebook, considera esattamente una premessa alla “riduzione degli allievi per classe”. Insomma, parrebbe che la volontà politica di intervenire su questo aspetto ci sia.
Perché allora non intervenire subito e, laddove possibile, evitare, in piena emergenza, di fare il solito “taglia e incolla” tra le classi per rimpolparne alcune fino alla totale saturazione?
È il caso di sottoporre tantissimi ragazzini, ad inizio anno, a ulteriori pressioni, stress, alla sofferenza della separazione con i compagni, e all’interno di questa “tragedia” (perché lo è)?
È il caso, già da adesso, di creare le premesse di assembramenti che a settembre difficilmente riusciremo a gestire?
Credo che se una cosa ha insegnato il fantomatico COVID-19, come sempre la malattia, è la differenza tra ciò che è veramente essenziale e ciò che non lo è, ciò che era stato fatto male e cosa sarebbe stato meglio. Ecco, in questo caso, in ambito scolastico ma certo non solo, l’insegnamento forse prioritario è che ciò che è insostituibile è una cosa su tutte: il fattore umano. Tablet, display, telefonini, video-lezioni fanno certo tantissimo, ma non servono a nulla senza gli insegnanti, come le famiglie stanno rilevando in modo sempre più ineludibile e non servono a nulla se non viene salvaguardato il benessere degli studenti. Che sia garantito allora un giusto rapporto tra allievi e docenti e si eviti di complicare le cose anziché migliorarle.
Con quanto scritto chiedo alle famiglie, ai colleghi, ai Dirigenti di farsi portavoce di questo problema, come al Ministro di intervenire per risolverlo.
Non smembriamo classi quest’anno, per favore.
Teresa De Feo
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