Question time alla Camera oggi alle 15 con il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Temi delle interrogazioni, il ritorno alle lezioni in presenza e in piena sicurezza in vista del nuovo anno scolastico, dopo un anno e mezzo segnato dalla pandemia e il ricorso massiccio alla didattica a distanza e le iniziative volte a includere con riserva, nelle graduatorie di luglio 2021, gli insegnanti risultati idonei alle selezioni del V ciclo di sostegno.
Le interrogazioni
PASTORINO, FRATOIANNI e FORNARO. — Al Ministro dell’istruzione:
il tema degli insegnanti di sostegno e della loro specializzazione è stato trattato dal primo firmatario della presente interrogazione con atto di sindacato ispettivo n. 3-02184;
occasione in cui la Ministra dell’università e della ricerca Messa ha sottolineato che il Ministero dell’università e della ricerca, competente con riferimento alla formazione dei futuri docenti, «si è subito attivato per accrescere la potenzialità del sistema universitario»;
tuttavia, la Ministra dell’università e della ricerca ha concluso affermando che dovrà «essere profuso uno sforzo di sinergia fra Ministero dell’istruzione e Ministero dell’università e della ricerca affinché, a fronte dell’accresciuta disponibilità dell’offerta formativa degli atenei, possa anche essere aumentato, già in occasione del prossimo ciclo di tirocinio formativo attivo (tfa), il fabbisogno espresso dal sistema educativo»;
la costante scelta di personale privo di titolo di specializzazione e abilitato su materia svilisce la figura dell’insegnante specializzato e non offre ai soggetti più vulnerabili le giuste attenzioni;
inoltre, aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane, il 6 per cento in più rispetto all’anno precedente per un totale pari al 3,5 per cento degli iscritti, come rilevato dal rapporto dell’Istat «L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – anno scolastico 2019-2020», e la pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione degli studenti con diverse abilità che hanno registrato maggiori difficoltà a beneficiare di soluzioni di apprendimento a distanza;
urge un intervento congiunto del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca affinché siano evitate sacche di precariato non specializzato e sia attribuita la precedenza a coloro che, superate le prove per il relativo corso di specializzazione, mirino effettivamente a ricoprire tale ruolo, garantendo un servizio continuativo e consapevole agli alunni con diversa abilità;
è importante garantire sin dal prossimo anno scolastico a ciascun alunno con disabilità di svolgere il proprio percorso formativo opportunamente affiancato secondo le proprie possibilità e capacità –:
se intenda certificare l’accresciuto fabbisogno di docenti di sostegno specializzati, anche al fine di permettere l’inclusione con riserva nelle graduatorie di luglio 2021, in coda alla prima o alla seconda fascia di sostegno delle graduatorie provinciali per le supplenze e prima delle graduatorie incrociate, degli insegnanti risultati idonei alle selezioni del V ciclo dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità che conseguiranno il titolo di specializzazione, come soprannumerari, nel 2022 in occasione del VI ciclo tirocinio formativo attivo sostegno.
TOCCAFONDI, FREGOLENT, ANZALDI, MARCO DI MAIO, UNGARO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro dell’istruzione:
in Italia la scuola nell’anno scolastico in corso è stata chiusa circa 37 settimane di media, il periodo più lungo rispetto agli altri Paesi europei: 34 settimane in Germania, 27 nel Regno Unito, 15 in Spagna, 12 in Francia;
la vera e propria spersonalizzazione della didattica a distanza ha prodotto effetti sicuramente negativi per migliaia di bambini ed adolescenti che sono rimasti fuori dalle aule: il tasso di dispersione scolastica rischia di aumentare sensibilmente, così come rischiano di aumentare le lacune formative che le rilevazioni Invalsi certificheranno. Si tratta della più grande emergenza educativa degli ultimi anni che ha ampliato il divario tra le famiglie, tra bambini che abitano nelle aree urbane e quelle rurali, tra i minori con disabilità e non. La didattica e la scuola rappresentano un percorso educativo, non semplicemente un insieme indistinto di lezioni, verifiche e valutazioni. La scuola rappresenta anche rapporti, relazioni, domande, dubbi, scoperte che la didattica a distanza non può facilitare;
la riapertura a settembre 2021, che preveda la didattica in presenza per tutti gli studenti di ogni ordine e grado al 100 per cento, necessita quindi di un piano predisposto per tempo che contenga necessariamente una soluzione ai seguenti problemi: la possibilità di mantenere il distanziamento sociale tra gli studenti e con il personale insegnante e non — considerando che gli istituti scolastici non sempre dispongono di aule adeguate e che consentono il distanziamento —, l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza personali nelle scuole, utilizzando mascherine adatte ai giovani di età diverse, un piano trasporti capace di far fronte alle ore di punta coincidenti con l’inizio delle lezioni, che comprenda la previsione di una marcata implementazione dei mezzi di trasporto e, infine, una campagna vaccinale dei ragazzi, al momento possibile dai 12 anni di età;
un’ampia campagna vaccinale rivolta ai più giovani è sicuramente la condizione principale per eventualmente ammorbidire le misure anticontagio. L’elevata adesione dei ragazzi e delle ragazze in occasione della vaccinazione per i maturandi e l’apertura agli studenti di età superiore ai 12 anni hanno dimostrato la sensibilità loro e delle famiglie nei confronti del problema –:
quali iniziative intenda adottare, con particolare riferimento alle problematiche esposte in premessa, per garantire la riapertura in sicurezza degli istituti scolastici a settembre che consenta la ripresa dell’attività didattica in presenza al 100 per cento per gli studenti di ogni ordine e grado.