Categorie: Politica scolastica

Questionari di percezione: obbligo od opportunità?

Sul questionario di percezione fornito alle scuole dal servizio del SNV (Sistema Nazionale di Valutazione) non mancheranno le polemiche.

Il questionario di percezione dovrebbe essere usato dalle scuole per raccogliere dati su come le famiglie vedono la scuola nelle sue diverse dimensioni (didattica, organizzativa, relazionale, ..).
Intanto non è chiaro se la somministrazione del questionario sarà obbligatoria o facoltativa e, soprattutto, non si comprende bene tale strumento verrà messo a disposizione dal Ministero su una piattaforma nazionale alla quale potranno accedere le scuole oppure se ciascuna scuola dovrà attrezzarsi per conto proprio.
E poi: come verranno elaborati i dati? Ognuno dovrà fare per sé o anche per questa fase il Ministero renderà disponibili appositi strumenti?

 

{loadposition bonus_1}

Il questionario, di per sé, è piuttosto semplice perchè si compone di una ventina di item per ciascuno dei quali si deve indicare se si è totalmente in accordo o totalmente in disaccordo.
Se utilizzato con accortezza esso potrebbe fornire qualche informazione utile per capire in che modo i genitori percepiscono la scuola anche se, probabilmente, per essere concretamente utilizzabile ciascuna istituzione scolastica dovrebbe avere la possibilità di modificaro e integrarlo.
Il fatto è che quando si parla di valutazione e autovalutazione molto spesso le scuole si irrigidiscono non solo (o forse non tanto) perchè c’è molta disponibiità ad essere valutati ma anche perchè c’è il timore, non del tutto ingiustificato, che la valutazione si trasformi in graduatorie e classifiche.
Per la verità nel caso specifico il questionario è costruito in modo da non fornire alla scuola dati disaggregati; per esempio rispetto alll’item “Mio figlio sta acquisendo un buon metodo di studio in questa scuola” è possibile sapere solo che il 50% si mostra totalmente d’accordo, il 20% parzialmente d’accordo e così via.
Vedremo nelle prossime settimane come risponderanno le scuole a questa ulteriore sollecitazione. La nostra sensazione è che il rischio reale è che la proposta del SNV possa essere intesa dalle scuole come l’ennesimo adempimento a cui ottemperare anzichè come una effettiva opportunità di riflettere sulla propria attività.

 

{loadposition facebook}

 

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Prove Invalsi 2025, iscrizioni delle scuole già aperte: tra le novità, la rilevazione delle competenze digitali. Lettera del Presidente Ricci

Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…

19/12/2024

Fondi Mof 2024/2025, la Gilda non firma la preintesa: 13 milioni per lavoro aggiuntivo degli Ata, 300 euro pratica di pensione

La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…

19/12/2024

Studente modello non ammesso agli esami con la media del sei dopo la morte del papà: vince il ricorso, ma i prof lo bocciano

Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…

19/12/2024

Idonei 2020 e 2023 al palo e arriva il concorso: il parere della Gilda degli Insegnanti

Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…

19/12/2024

Scuola intitola biblioteca allo studente morto di cancro, il padre: “Ispirava chiunque lo incontrasse”

Riccardo aveva solo otto anni, metà dei quali trascorsi a combattere contro un tumore alla…

19/12/2024

Un prof 23enne: “I compiti si consegnano corretti il giorno dopo. Metto adesivi da grattare sopra i voti contro l’ansia”

Come insegnano i docenti più giovani oggigiorno? Quali differenze con i colleghi più grandi? A…

19/12/2024