Si è tenuto nella mattinata del 19 gennaio il primo evento formativo firmato Tecnica della Scuola che spiega agli studenti del primo ciclo le elezioni del Presidente della Repubblica, in vista degli imminenti scrutini (nella giornata di domani 20 gennaio sarà la volta delle scuole superiori).
Oltre 2000 le scuole iscritte al doppio appuntamento della nostra casa editrice – accreditata Miur sul fronte della formazione – per un totale di circa 40mila alunni che hanno partecipato (e parteciperanno domani) al dibattito ponendo quesiti dalle proprie classi o dalla propria postazione DaD.
Numerosissime le domande pervenute agli esperti: qual è il quorum per le elezioni del Presidente della Repubblica? Chi può candidarsi? Quali caratteristiche deve possedere un candidato alla presidenza? Chi può sostituire un Presidente della Repubblica? O ancora: quanto guadagna il Presidente della Repubblica? Un cittadino straniero può fare il Presidente della Repubblica italiana? Esistono casi di presidenti disabili oppure omosessuali o donne?
Domande ricorrenti che accendono la curiosità dei ragazzi e gli entusiasmi dei relatori, che tra una risposta tecnica e un aneddoto storico, fanno il punto di ciò che è stata la carica più importante del nostro Stato e di ciò che potrebbe diventare in futuro qualora un intervento legislativo spostasse il nostro ordinamento verso la formula di Repubblica presidenziale. In tanti, infatti, hanno chiesto perché non siano direttamente i cittadini a votare in modo diretto il presidente, piuttosto che i grandi elettori, segnale, probabilmente, di un’affezione dei giovani e dei giovanissimi alle forme di democrazia diretta.
Intanto, sul fronte dell’appuntamento di giorno 24 gennaio, data che segnerà l’apertura del primo scrutinio, è di questa mattina l’ipotesi di un Covid hotel che ospiti i parlamentari positivi affinché possano anche loro essere messi in grado di votare attraverso il ricorso a una scheda a domicilio.
A dichiararlo a Radio24 è Andrea Costa, sottosegretario alla Salute: “Bisogna fare ogni sforzo per mettere nelle condizioni di chi ha il diritto di esprimere il proprio voto, di poter votare per il presidente della Repubblica. Per quanto riguarda i positivi si potrebbe fare un Covid hotel a Roma e dare la possibilità ai positivi tramite spostamenti sicuri, di poter votare con la scheda a domicilio”.
“Si fa per le amministrative, alle provinciali e alle comunali – continua il sottosegretario – e credo che per un’elezione importante come quella del presidente della Repubblica si debba fare ogni sforzo per permettere a tutti di votare. L’ipotesi del Covid hotel è tecnicamente realizzabile, quindi dobbiamo valutarne la possibilità”.
In alternativa, altra possibilità potrebbe essere la creazione di un seggio ad hoc dove possano votare i positivi.
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