Alle 16:30 è atteso il Cdm per la discussione della manovra da 23 miliardi di euro che condurrà alla Legge di Bilancio 2022 del Governo Draghi. I tempi stringono, perché in Europa attendono il documento programmatico di Bilancio dall’Italia, unica a non averlo ancora consegnato.
Quota 102
Sono molti i nodi al pettine. Tra le questioni più interessanti che potrebbero avere risvolti anche sul mondo della scuola quella relativa alla possibile quota 102, che permetterebbe a insegnanti e personale Ata di andare in pensione a condizioni non troppo diverse da quelle previste dalla quota 100, presto in scadenza.
Lavori gravosi
Peraltro sempre sul tema delle pensioni la Legge di Bilancio chiarirà una volta per tutte quali lavori vanno considerati come gravosi e dunque quali categorie professionali potranno accedere a una pensione anticipata grazie alla cosiddetta Ape sociale, un’indennità cui si ha diritto a 63 anni con 36 di contributi, a patto di aver svolto una mansione gravosa per 6 anni negli ultimi 7 o 7 negli ultimi 10. La speranza è che tra questi lavori considerati gravosi possa rientrare anche il maestro di scuola primaria, così come il collaboratore scolastico, come da iniziali ipotesi, messe in campo nelle settimane scorse e poi smentite.
Congedo di paternità e tampon tax e certificazione delle politiche di genere
Altre misure attese il congedo di paternità di dieci giorni, da trasformare in misura strutturale; la riduzione dal 22% al 4% dell’Iva sugli assorbenti, la cosiddetta tampon tax; e il piano antiviolenza e per la parità di genere, il cui primo passo è stato fatto già nei giorni scorsi, con l’approvazione della legge per la parità salariale, su cui ha riferito anche la ex Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Taglio delle tasse e reddito di cittadinanza
Il Fisco è tra i temi più caldi in discussione tra le parti politiche. L’esecutivo potrebbe destinare al taglio delle tasse attorno agli 8 miliardi, ma c’è chi spinge per un intervento ancora più consistente.
Anche sul fronte del reddito di cittadinanza si continua a discutere. L’orientamento del Governo Draghi è quello di mantenere la misura ma alleggerita forse da requisiti più stringenti.