Nella vita tentar non nuoce e ritentare ancor meno. Buone notizie, a Dio piacendo, per i Quota 96. E’ stato presentato a firma di Giorgio Airaudo (Sel) un emendamento al testo del disegno di legge di stabilità (AC 2679-bis) che dovrebbe consentire a 4mila docenti che hanno maturato un diritto a pensione entro l’anno scolastico 2011/2012 il collocamento in quiescenza dal prossimo 1° Settembre 2015.
Ce ne informa pensionioggi.it, sottolineando come la modifica ricalca in pieno l’emendamento bocciato dal Dl 90/2014 la scorsa estate, e mira consentire al personale docente che ha maturato un diritto a pensione entro la fine dell’anno scolastico di accedere alla vecchia disciplina pensionistica, quella vigente prima dell’entrata in vigore del Dl 201/2011.
Interessati sono quindi i lavoratori e le lavoratrici che hanno maturato entro tale data i requisiti per la pensione di anzianità all’epoca vigenti (cioè la quota 96 o 40 anni di contributi) oppure i requisiti per la vecchiaia (cioè 65 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi).
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L’emendamento, che interviene sull’alinea del comma 14 dell’articolo 24 del Dl 201/2011, specifica che il beneficio è riconosciuto con decorrenza dal 1° Settembre 2015 all’esito di una procedura di monitoraggio delle domande. Il mantenimento della previgente disciplina consentirà inoltre ai docenti coinvolti di non incappare nella penalizzazione prevista dell’articolo 24, comma 10 del Dl 201/2011 qualora essi non abbiano perfezionato i 62 anni età alla data della decorrenza della prestazione previdenziale. Resta fermo tuttavia che il calcolo delle anzianità contributive maturate successivamente al 1° gennaio 2012 avverrà mediante il sistema contributivo.
Nell’emendamento è anche chiaramente indicata la procedura: l’istituto di previdenza provvederà a stilare la graduatoria dei beneficiari mediante un criterio progressivo risultante dalla somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva vantate dai singoli richiedenti alla data del 31 dicembre 2012. Un meccanismo, questo, simile alle quello delle quote in cui la priorità in graduatoria si determinerà sulla base della somma dell’età anagrafica e di quella contributiva dell’istante: chi ha un valore piu’ elevato dovrebbe pertanto acquisire priorità nella graduatoria. Qualora dal monitoraggio risulti il superamento delle 4 mila domande l’INPS non prenderà in esame ulteriori domande di pensionamento.
Il pagamento del TFS, conclude pensionioggi.it, sarà tuttavia determinato con le regole previste dall’articolo 24, del Dl 201/2011 e dunque, se l’emendamento verrà accolto dalla maggioranza, la buonuscita verrà spostata di diversi anni rispetto alle regole standard.
Insomma ci si riprova a fare passare l’emendamento bocciato in estate. Come a dire ritenta e sarai più fortunato…
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