Con qualche riflessione a margine. Certamente i ricorrenti di Salerno non erano i primi a tentare una lotta senza quartiere contro una legge ingiusta e anticostituzionale. Eppure i 42 salernitani hanno vinto ,mentre nutriti gruppi di docenti, che privatamente, si erano fatti tutelare da vari avvocati nei vari ordini di giudizio contro la legge Fornero o, iscritti alla UIL e alla Cisl, avevano seguito una strada simile tramite i loro sindacati, hanno perso nel massimo grado di giudizio.
Altri docenti, invece, che si sono mossi da soli o in piccoli gruppi (i 42 di Salerno) hanno vinto, riuscendo ad andare in pensione. Sui social network qualcuno si è chiesto il perché di tale diversità. Forse lo Stato rinuncia a difendersi quando i ricorrenti sono in numero esiguo perché l’aggravio economico è marginale, mentre si difende aspramente quando i ricorrenti sono molti perché in questo caso la posta economica in gioco è elevata?
Se il dubbio dovesse essere fondato, risulta chiaro che ha vinto la parte ricorrente perché è mancato il contraddittorio dello Stato. Insomma è possibile che convenga maggiormente ricorrere da soli piuttosto che in nutriti gruppi? Per vincere la causa bisogna essere in pochi o addirittura singoli ricorrenti?
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Da più parti, comunque, a seguito della suddetta sentenza emessa a favore di 42 ricorrenti, dal Tribunale di Lavoro di Salerno n. 4216 del 3/11/14, col quale è stato riconosciuto il diritto del personale della scuola appartenente alla c.d. “Quota 96” ad essere collocato in quiescenza alla data del 01/09/2012, si sta pensando di inviare una specifica diffida al Ministro della Istruzione ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché gli effetti della sentenza vengano estesi a tutto il personale della scuola in possesso dei requisiti e vengano scongiurati ulteriori procedimenti giudiziari che si andrebbero inevitabilmente ad adire.
Alcuni studi legali, come quelli dell’avv. Domenico Naso, che ha già assistito tanti Quota 96, sono pronti a preparare e inviare la diffida gratuitamente.
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