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“Quota 96”: Caro presidente Boccia, ti scriviamo

Gent. mo Presidente Boccia,
le scriviamo in merito a quella che lei stesso ha definito una «grave lacuna» perpetrata ai danni dei lavoratori della conoscenza di Quota 96, lavoratori verso i quali, in questi ultimi mesi, non ha mancato di esprimere la sua «vicinanza» politica. Lei ha detto che si sarebbe dovuta cercare una «giusta soluzione» per correggere l’errore contenuto nella riforma Fornero in cui sono rimasti impigliati i suddetti lavoratori ultrasessantenni e che i fondi si sarebbero dovuti trovare «costi quel che costi».
Ci sono state ben due approvazioni della proposta di legge Ghizzoni, la C249, scritta ad hoc per sanare questa ferita in via parlamentare, una alla commissione Lavoro e l’altra alla commissione Cultura. Cosa che abbiamo appreso con viva esultanza. L’articolo 1 della citata pdl C249 è andato infatti a correggere, in modo definitivo, la stortura che non aveva tenuto conto della specificità della scuola per l’anno scolastico 2011-2012 e ha inteso correggere quell’errore con una giusta norma di salvaguardia che comprende i nati dal 1 gennaio al 31 dicembre del 1952 sulla scorta della legge 449/97 che regola, com’è ormai noto, i pensionamenti nella scuola. Intanto, però, anche il 23 agosto è passato e il Consiglio dei Ministri non ha preso alcun provvedimento in merito alla questione da lei tanto caldeggiata più volte e in varie sedi.
Alla luce dei suoi interessamenti, che hanno riacceso le speranze di questo mini-popolo di educatori dando loro nuova dignità, le chiediamo di dirci se il governo Letta ha intenzione di porre termine a quest’annosa vicenda che dura ormai da quasi due anni. La politica deve realizzare ciò che è secondo la legge, deve canalizzare le risorse laddove riconosce che è prioritario farlo. Le enunciazioni di principio spettano alla filosofia. Lei aveva segnalato la gravità di rifiutare un diritto in mancanza di fondi.
Noi riteniamo che sia molto pericoloso far passare una prassi per la quale se non ci sono i soldi si possono ledere i diritti perché ciò significa che la politica, tecnica delle priorità morali, è andata perdendo il senso di quelle priorità. Le facciamo presente che non manca molto al 1 settembre e sarebbe quindi opportuno che la pdl C249, per avere forza di legge in tempi rapidi, fosse inserita, come lei ha auspicato in passato, nel prossimo Consiglio dei Ministri che verterà sul tema della scuola. La preghiamo di darci in tal senso una risposta positiva o meno perché la franchezza è il miglior sigillo di un rapporto con i propri elettori, soprattutto di questi tempi in cui la verità è demandata all’audience.
Con rispetto e apprezzamento. 

Il Direttivo del Comitato Civico «Quota 96»

Redazione

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