Quota 96, forse c’è ancora una possibilità

I Quota 96 sono ormai un caso di pubblico dominio. E tutti avanzano proposte per risolvere questa incresciosa situazione.

Una nuova proposta arriva dall’Anief che  lancia l’appello affinchè la Commissione Affari Costituzionali del Senato inserisca una deroga al disegno di legge 1558 che introduce “modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico”.

I docenti che potevano andare in pensione prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero (DL 201/11 convertito in legge 214/2011) non possono rimanere ancora al palo all’interno delle classi.

Basterebbe inserire la deroga al disegno di legge per risolvere in un colpo solo il caso dei quota 96 e garantire il turn over, quindi l’accesso al mondo del lavoro per i precari della scuola, in attesa da anni di entrare in servizio.

Come dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir: “È giunto il momento di rompere gli indugi, introducendo una deroga specifica per tutti costoro. In un colpo solo si renderebbe giustizia a tanti lavoratori della scuola, evitando che siano i tribunali a condannare l’amministrazione pure per danno esistenziale. Nel contempo si agevolerebbe il processo di ringiovanimento della pubblica amministrazione, in particolare del corpo docente italiano: il più vecchio al mondo”. Non ci sarebbe neanche il problema della copertura finanziaria visto che, sempre secondo l’Anief, “Basterebbe decidere di coprire l’operazione con una piccola parte dei guadagni che lo Stato percepisce dal gioco d’azzardo”.

Insomma il gioco d’azzardo potrebbe finanziare l’uscita dei Quota 96.

Nel frattempo giunge notizia che la proposta di Laura Puppato riscuote parecchi consensi. La Senatrice Maria Spilabotte ha sottoscritto l’interrogazione parlamentare della sua collega rivolta al Ministro dell’Economia per richiedere che parte delle risorse “liberate” dal nuovo sistema di conteggio Sec2010 siano utilizzate per risolvere l’annoso problema dei “quota96”. Spiega la Senatrice Spilabotte a Lanotiziah24.com: “Ritengo che sia un dovere di tutti noi correggere un grave errore tecnico della cosiddetta riforma Fornero, che ha escluso dal diritto maturato di andare in pensione circa 4000 lavoratori del comparto scuola tra docenti e personale ATA nati nel 1951 e 1952, cosiddetti “quota96”, nonostante nel dicembre 2012 ne avessero i requisiti, obbligandoli in tal modo ad una ulteriore permanenza in servizio per un periodo che va dai 2 ai 7 anni.

Poichè il Governo su questa questione ha più volte assunto impegni per giungere ad una soluzione del problema e considerato che la correzione dell’errore tecnico comporta una spesa di 400 milioni di euro, distribuibili su più annualità, visto che il nuovo sistema di calcolo del PIL, detto Sec2010, realizzato in accordo dai diversi sistemi statistici europei, secondo il quale l’ISTAT sta rivedendo i conti italiani, provocherebbe un miglioramento del rapporto deficit/PIL di 0,2 punti percentuali, passando dall’attuale 3% al 2,8% liberando risorse (si stima da 1,5 a 3 miliardi) con l’interrogazione si chiede al Ministro se non ritenga di dover investire parte di queste nuove risorse liberate per correggere l’errore e garantire dei diritti a dei cittadini oggi gravemente danneggiati dallo Stato”.

Insomma che sia il gioco d’azzardo o il Sec2010 la soluzione l’importante è arrivare a una veloce conclusione. E in fretta.

Silvana La Porta

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