Ancora novità sulla querelle giudiziaria sui cosiddetti ‘Quota 96’. Dopo aver appreso della sentenza favorevole ad una docente, da parte del giudice del lavoro di Roma, con provvedimento immediatamente esecutivo risalente allo scorso agosto, procedono, seppure molto lentamente per via dei lentissimi tempi della giustizia italiana, anche tante le altre cause avviate da migliaia di potenziali danneggiati. Diverse delle quali patrocinate dai sindacati, che in linea generale hanno impugnato il cambiamento in corsa della normativa previdenziale, voluta dall’ex ministro Fornero, “battezzandolo” come illegittimo e incostituzionale.
In queste ore la Cisl Scuola, in particolare, ha dato notizia che la Corte Costituzionale ha fissato l’udienza in autunno per la discussione della causa promossa dallo stesso sindacato Confederale. “L’avviso di Udienza Pubblica, che è fissato per il 19 novembre prossimo, segue l’ordinanza di remissione alla Corte Costituzionale del 17 agosto 2012 del Tribunale di Siena, a cui si era rivolta – con il patrocinio dell’avvocato Maurizio Riommi – un’insegnante di scuola dell’infanzia, in possesso al 31 agosto 2012 dei requisiti per l’accesso alla pensione, che si era vista respingere la domanda di cessazione perché la legge Fornero aveva posto al 31 gennaio 2011, anziché al termine dell’anno scolastico 2011/2012, la data ultima a cui fare riferimento per calcolare il possesso dei requisiti con le modalità precedenti la riforma (quota 96 ovvero 40 anni di anzianità) e conservare così il diritto al pensionamento”.
L’organizzazione guidata da Francesco Scrima coglie anche l’occasione per confermare la propria posizione sulla questione: “il personale della scuola, legato al vincolo del pensionamento solo dal primo settembre, risultava discriminato e penalizzato”, sostiene il sindacato. “Da qui l’azione di ricorso alla Corte Costituzionale, essendo nel frattempo risultati senza esito tutti i tentativi di ottenere una soluzione del problema per via legislativa. Tra le tante azioni legali intraprese in casi simili, giunge dunque per prima alla Corte Costituzionale la causa patrocinata per noi dall’avv. Riommi, il quale sosterrà in udienza le ragioni del ricorso. Poi dovremo attendere il pronunciamento della Corte”.
Nel frattempo, però, sarà iniziato un altro anno scolastico: il secondo ancora in servizio per circa 3.500 lavoratori della scuola che senza la nuova riforma previdenziale avrebbero lasciato il servizio il 31 agosto 2012.