È questione di ore, potrebbe arrivare anche nella notte tra il 23 e il 24 luglio, il via libera della commissione Affari costituzionali della Camera all’emendamento al decreto legge Pa per permettere il pensionamento immediato dei circa 4mila ‘Quota 96’ della scuola italiana. Si tratta di un sì particolarmente atteso. Prima di tutto da pensionandi – in prevalenza con 61 anni di età e 35 di contributi oppure 60 anni di età e 36 di contributi – che da due anni attendono questo momento. Ma anche perché l’ok della Camera consentirebbe anche di sbloccare altrettante immissioni in ruolo. Se non per l’anno prossimo, per il quale i tempi sono davvero stretto, ma sicuramente per il successivo.
Si tratta, si legge in un lancio di agenzia Ansa del 23 luglio, degli insegnanti “rimasti intrappolati a lavoro dopo la riforma Fornero, che non ha tenuto conto della data di pensionamento nel settore, legata all’anno scolastico e non a quello solare. C’è una proposta, sottoscritta da molti parlamentari appartenenti ai diversi schieramenti, che stabilisce l’uscita già da settembre dei prof pensionabili, aprendo così anche alla possibilità di nuove assunzioni”.
Sempre secondo l’agenzia nazionale, anche il Governo sarebbe “intenzionato a dare parere favorevole all’emendamento e non ci dovrebbero essere problemi di copertura”. Tra poche ore sapremo la verità. E se soprattutto se dopo tante promesse andate a vuoto, per i 4mila docenti e Ata in bilico è arrivato il momento di festeggiare l’uscita dalla scuola.