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“Quota 96”, la Corte ha deciso di decidere alla prossima

Attesa per oggi la pronuncia della Corte costituzionale sul caso dei “Quota 96” che avevano soprattutto basato il loro ricorso sulla disparità di trattamento fra pubblico e privato, e poi sui diritti acquisiti nonché sulla particolarità della scuola che ha una sola finestra di uscita che coincide con la fine dell’anno scolastico.
Nella relazione appena pubblicata, la Corte ha ammesso all’udienza anche l’Inps “in quanto parte necessaria di un giudizio vertente sul diritto a pensione ed in quanto ente deputato ad erogare i trattamenti pensionistici anche in favore dei dipendenti statali dopo l’accorpamento al detto istituto dell’Inpdap”, mentre l’ Avvocatura dello Stato (e appare per lo meno sleale la sua presenza visto che il Governo è stato sul punto di vare un provvedimento di giustizia per i Q96) “ha introdotto la questione del risparmio di spesa e la necessità di attenersi al nuovo art. 81 della Costituzione, il quale ha introdotto nel nostro ordinamento il principio del pareggio di bilancio, a cui la legge sottoposta ad incidente di costituzionalità sarebbe funzionale a ragione del rinvio per molti dipendenti del settore scolastico, della erogazione del trattamento pensionistico”.
L’Avvocatura dunque riformula in altro modo ciò che le promesse di campagna elettorale hanno successivamente smentito, cosicchè che “le parti si sono poi riportate ai rispettivi scritti difensivi chiedendo l’accoglimento delle deduzioni e conclusioni ivi formulate”.
E proprio sul più bello, quando si aspettava il verdetto, la Suprema Corte si è “ritirata in Camera di Consiglio per decidere sulle altre eccezioni preliminari sollevate, e sull’ammissibilità della questione di costituzionalità”.
La prossima fermata del tram è attesa a data da destinarsi e solo in quel momento si saprà se si apriranno le portiere o se rimarranno chiuse. Ecco perché qualcuno di “Quota 96” ha riformulato questa attesa con un vecchio titolo di un film di Elia Kazan, girato proprio del 1951, un anno prima dell’impasse: “Un tram chiamato desiderio”.

Pasquale Almirante

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