Nulla da fare per i quota 96, che saranno costretti a restare in servizio ancora per qualche anno. Il verdetto arriva direttamente dall’Inps.
Infatti, come riporta il Fatto Quotidiano, gli esodati “creati” dalla Legge Fornero, non rientreranno nella prossima Legge di Stabilità, dopo mesi di audizioni e appelli.
Il problema fondamentale, secondo l’Inps, è dato dal numero di questi esodati, che non si conosce realmente, per cui non si può stimare in nessun modo il costo di un provvedimento di deroga che riesca a garantire la pensione a questa fetta di personale scolastico, che dovrebbe contare dalle 4mila alle 9mila unità.
Un breve riepilogo della questione: nell’ottobre 2011 migliaia di docenti avevano già fatto domanda di pensionamento perché avrebbero conseguito la quota entro la fine dell’anno scolastico. Poi è arrivata la riforma previdenziale, che non ha tenuto conto della specificità del mondo della scuola, dato che, al contrario degli altri altri dipendenti pubblici, il personale della scuola ha un’unica finestra di uscita, ovvero si può andare in pensione solo tra il 31 agosto e il 1° settembre, perchè non si può lasciare una classe a metà anno.
Purtroppo la Fornero non ha considerato questa situazione, generando il malcontento di molti prof che hanno aumentato l’età pensionabile fino a 6 anni.
Il Miur aveva fatto un censimento, stimando questa categoria fra 3.500 e i 4mila unità, ma per l’istituto previdenziale si tratta solo di una stima, per cui non ha potuto agire in nessun modo e non potrà farlo nemmeno ora, visto che la situazione non è cambiata.
{loadposition eb-ordinamenti-indicazioni}
L’Inps ha fornito al Ministero del Lavoro il parere sui Quota 96, in risposta ad un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 stelle: “l’Inps ha reso noto che i dati esaminati non rivestono al momento un sufficiente grado di attendibilità. Per tale motivo, allo stato attuale non è possibile fornire una puntuale risposta”.
Dalla politica arrivano proteste nei confronti dell’Amministrazione: “L’Inps effettivamente non ha materiale a sufficienza. Bisogna ricostruire le carriere caso per caso e non è semplice, a volte anche un breve spezzone di supplenza può fare la differenza”, dichiara Manuela Ghizzoni, senatrice Pd, che rincara la dose: “Sarebbe bastato aprire una procedura apposita su Istanze online per avere una cifra precisa. Ma evidentemente non si è mai voluto farlo, è una sconfitta per la politica”.
Anche Tiziana Ciprini, deputata del M5s, interviene sulla questione: “Ancora una volta la maggioranza dopo mille promesse ha deciso di abbandonare questi docenti al loro destino. È l’ennesimo segno dell’inaffidabilità di questo Governo, che dei problemi concreti dei cittadini se ne infischia”.
{loadposition facebook}
Due delle faq pubblicate dal Ministero, relative alle due procedure concorsuali per docenti PNRR 2,…
Dalle ore 12.00 di lunedì 16 dicembre, fino alle ore 23.59 di mercoledì 15 gennaio, sarà…
Un'insegnante di italiano, storia e inglese presso una scuola elementare di Pomezia, è un esempio…
Secondo il 58° rapporto del Censis, il 30% degli italiani non sa chi sia Mazzini…
Due delle faq pubblicate dal Ministero, relative alle due procedure concorsuali per docenti PNRR 2,…
La FLC CGIL critica duramente il nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici previsto dal…