In settimana si dovrebbe sapere qualcosa di più su che fine farà la proposta di legge Ghizzoni sul personale della cosiddetta “Quota 96”.
Dando ormai per scontato (a meno di improbabili novità dell’ultimo minuto) che il provvedimento non sarà inserito nel decreto legge che dovrebbe essere approvato dal Governo nel corso del CdM del 9 settembre, a questo punto l’unica strada percorribile resta quella parlamentare.
In effetti l’esame della proposta risulta inserito nell’ordine del giorno della seduta della Commissione Lavoro della Camera di mercoledì 11 settembre.
Stando a quanto previsto dalla procedura, la Commissione Lavoro deve però ancora acquisire il parere della Commissione Bilancio che si era riunita per l’ultima volta il 6 agosto senza concludere i propri lavori.
Lavori che erano invece terminati in Commissione Cultura che aveva espresso un parere favorevole sul provvedimento.
Adesso, con la ripresa dell’attività di aula e di commissione, ci si dovrebbe attendere che la Commissione Lavoro predisponga la relazione conclusiva da presentare alla Camera che, a quel punto, potrà finalmente deliberare in merito.
Ovviamente, poi, il provvedimento dovrà essere trasmesso al Senato dove la trafila dovrà essere ripetuta.
Insomma, considerati i tempi di Camera e Senato, è davvero difficile pensare che il provvedimento possa essere approvato prima della fine di ottobre.
Ma c’è un’altra soluzione, che è quella suggerita un mese fa in Commissione Bilancio da Barbara Saltamartini del PdL che è quella di inserire la norma all’interno della legge di stabilità.
In un caso o nell’altro il personale della “Quota 96” non potrà comunque andare in pensione prima del settembre 2014.
C’è quindi molta attesa per la seduta della Commissione Lavoro di mercoledì prossimo: la “piega” che prenderà il dibattito potrà servire per fare qualche previsione più precisa sui possibili sviluppi della vicenda.