Si tratta di una notizia che accende di nuovo i riflettori sul problema quota 96. Infatti questa mattina è stata votata all’unanimità la risoluzione, che vede come prima firmataria la deputata del Nuovo Centro Destra Barbara Saltamartini ma sottoscritta anche da tutti gli altri gruppi parlamentari, per risolvere il problema pensionistico degli insegnanti e personale scolastico Quota 96.
Chi sono i cosiddetti Quota 96 della scuola? Si tratta di coloro (4 mila circa) che prima che la legge Fornero entrasse in vigore, cioè il giorno 1 gennaio 2012, avevano già maturato tutti i requisiti per presentare la domanda di pensionamento.
Prima della “gabbia Fornero” i requisiti per accedere alla pensione erano regolati dalla legge 247/2007, che prevedeva un meccanismo legato alla somma di due parametri: l’età anagrafica e l’anzianità contributiva. Tale somma consentiva di raggiungere una definita “quota”, necessaria per andare in pensione. Si tratta della famosa “quota 96” che poteva essere raggiunta ad esempio sommando l’età anagrafica di 60 anni con un’anzianità contributiva di 36 anni, oppure sommando 61 di età e 35 di contributi. La condicio sine qua non per andare in pensione restava comunque l’avere compiuto almeno 60 anni.
Con la riforma Fornero si è di fatto commesso un pesante errore di valutazione non considerando l’unica finestra d’uscita pensionistica dalla scuola. Infatti nell’articolo 24 del decreto Salva Italia del 2012 si è considerato il fatto che i requisiti per andare in pensione con le vecchie regole dovevano essere ottenuti entro il 31 dicembre del 2011, senza dare al personale scolastico la possibilità di maturarli entro il 31 agosto 2012. Per questo motivo quasi 4 mila tra docenti e personale ata sono rimasti ostaggio della riforma Fornero e a tutt’oggi non sono riusciti a vedere riconosciuto l’errore su citato. Finalmente il governo, dopo avere avuto il via libera con il parere delle commissioni, dovrà riferire sulle risorse con il prossimo Documento di Economia e Finanza. La risoluzione è stata presentata nelle commissioni Bilancio e Lavoro della Camera. L’accordo sul testo è arrivato solo questa mattina dopo un confronto acceso fra i gruppi e il governo: la nuova formulazione lascia soddisfatte le forze politiche, che dichiarano con sicurezza la loro convinzione al buon fine di questa risoluzione. Quello che accaduto oggi tra governo e i gruppi politici presenti nelle commissioni Bilancio e Lavoro della Camera, è un atto politico che vuole tenere alta l’attenzione sul problema di tutti coloro, docenti e personale scolastico, che ingiustamente erano stati fatti ostaggio di una legge iniqua ed ingiusta. Bisogna anche dire che inserire nel DEF la voce delle risorse economiche per coprire finanziariamente l’uscita ”anticipata” rispetto alla legge Fornero dei quota 96, non corrisponde ad alcuna certezza di una vera risoluzione di questa palese ingiustizia.
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