La proposta più apprezzata che si avvicina molto alle “vecchie” quote della pensione di anzianità: i lavoratori, con essa, lascerebbero l’impiego a partire da 60 anni con almeno 40 anni di versamenti contributivi.
Rimanendo in tema di quote, rimane aperta per la scuola la questione Quota 96, infatti, mentre una parte della platea è riuscita comunque ad ottenere il pensionamento grazie ai benefici della legge 104 e al raggiungimento dei nuovi requisiti, per la parte restante la riforma della “buona scuola” avrebbe previsto per i quota 96 mansioni meno faticose, in modo da semplificarne le attività fino al raggiungimento della data di effettiva quiescenza.
Sempre in tema di pensioni tra le novità una nuova norma del ddl Concorrenza prevede una possibilità di uscita anticipata per gli iscritti ai fondi di previdenza complementare, disoccupati da più di due anni e a cui mancano meno di dieci anni per maturare i requisiti pensionistici richiesti. In altre parole chi ha perso il lavoro da oltre due anni potrà chiedere in anticipo l’erogazione della pensione maturata nel fondo di previdenza complementare, purché manchino dieci anni dal raggiungimento dei requisiti per accedervi.
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