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Raddoppiano bocciati alla maturità, ma non per colpa delle commissioni miste

L’alto numero di bocciati agli esami di maturità non è ascrivibile al ritorno alle commissioni miste, ma esclusivamente alla reintroduzione dello scrutinio di ammissione: in pratica sono stati i Consigli di classe, che conoscevano a fondo tutti i candidati, a decidere che il 4% non avrebbe fatto gli esami perché non aveva raggiunto i crediti minimi. 
L’altro 2,6% è invece stato effettivamente bocciato dopo lo svolgimento degli esami, ma si tratta di una quota in linea (anzi inferiore) a quella degli altri anni. 
Esattamente un anno fa, ad esempio, le commissioni interne portarono all’esame (come indicato dalla legge introdotta durante le gestione Moratti) tutti gli studenti che frequentavano il quinto superiore: alla fine però il 3,3% fu comunque bocciato. 
Come dire: anche se obbligati a fargli svolgere gli esami, i docenti non si facevano poi troppi scrupoli a far ripetere l’anno a quegli studenti che non si meritavano proprio di portare a casa il diploma. 
Quest’anno, invece, con la riforma approvata lo scorso gennaio, a quasi 20.000 degli oltre 30.000 maturandi che non ce l’anno fatta a diplomarsi è stato almeno risparmiata la fatica di prepararsi.
La presenza dei docenti super partes provenienti da altri istituti ha però inciso nell’assegnazione dei voti complessivi decisamente più modesti: i superbravi, quelli a cui è stato assegnato il 100, sono diminuiti dal 9,7 al 7,5%; quelli sopra al 90 sono scesi dal 20 al 17%; inevitabile, quindi, che siano aumentati gli studenti collocati tra il 61 e 80, passati dal 51,6% al 54,6%. 
Secondo gli esperti è probabile che il più alto numero di votazioni basse sia dovuto soprattutto alla presenza del commissario esterno presente alla verifica della seconda prova.
Anche se cambiano le regole confermano invece le loro performance migliori le candidate donne: le ragazze hanno voti decisamente più alti dei loro coetanei. Nel caso dei 60 sono il 9,1%, contro il 15,9% dei ragazzi; tra i 61 e i 70, le ragazze sono il 25,9% contro il 34,4% dei ragazzi. 
I risultati positivi del sesso femminile crescono poi a partire dalle votazioni 71-80, fino alle votazioni massime ed eccellenti: sono il 25,4% contro il 23,9% tra i 71 e gli 80; il 18,4% contro il 13,1% tra gli 81 e i 90; l’11,9% contro il 7,2% tra i 91 e i 99. 
Sono, infine, l’8,6% contro il 4,8% nei 100; e lo 0,8% contro lo 0,6% nelle lodi. 
A proposito di lodi, da quest’anno abbinate al 100, ne sono state conferite di più nei licei scientifici (33,1%); seguono i classici con il 25,1% e i tecnici con il 23,5%. Complessivamente ne sono state assegnate circa 3 mila.
La riforma degli esami di Stato ha poi inciso non poco sul numero di privatisti (diminuiti del 20% rispetto al 2006) ed in particolare sulla presenza degli “ottisti”: gli studenti a cui da quest’anno è stato richiesto di avere tutti 8 nelle materie del quarto, almeno 7 in tutte quelle del secondo e terzo superiore e che non siano stati mai bocciati dal secondo anno in poi. 
Ebbene, se l’anno scorso erano 3.800 quest’anno si sono diplomati senza fare il quinto solamente in 147. Un dato che farà sicuramente piacere al Ministro che tanto teneva a ridare serietà e credibilità ad un esame diventato negli anni troppo facile per essere vero.
Alessandro Giuliani

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