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Ragazza di 15 anni esce prima da scuola e si impicca, la madre: “L’hanno umiliata così tanto che in 40 minuti si è tolta la vita”

Ci sono aggiornamenti sul caso della quindicenne che si è tolta la vita nell’ennese, impiccandosi nella casa di campagna di famiglia, per sospetto revenge porn, dopo una presunta lite a scuola. A parlare ai microfoni di Pomeriggio Cinque, su Canale Cinque, come riporta Open, è stata la madre della ragazza.

La ricostruzione della madre

“A scuola l’hanno umiliata e fatta sentire una nullità che in 40 minuti si è tolta la vita”, questo il suo grido di dolore. Ed ecco la ricostruzione di quel tragico giorno. La signora andò a prendere prima la figlia da scuola perché la ragazzina le aveva telefonato dicendo che non si sentiva bene. In auto poi aveva appreso del litigio con le compagne.

“Mi ero accorta che aveva pianto. Quel giorno mi aveva detto che aveva avuto dei diverbi con le compagne di scuola. L’hanno umiliata a tal punto che in 40 minuti mia figlia si è tolta la vita. L’hanno fatta sentire una nullità, lei non ha sopportato la vergogna e l’umiliazione”, ha aggiunto. Era “successa una cosa brutta”, ha raccontato la donna, ma poi era arrivato il padre a casa così il discorso è stato rimandato.

“Poi abbiamo scherzato e fatto battute e lei ha sorriso e per questo l’ho lasciata sola e siamo usciti ma se avessi saputo come stava sarei rimasta con lei”, spiega, precisando che si è poi assentata da casa una quarantina di minuti. “Al ritorno la sua stanza era tutta in disordine e l’abbiamo cercata nel giardino”. Lì la tragica scoperta.

Nel corso del collegamento con la trasmissione la donna ha raccontato che una ragazzina l’aveva presa di mira, accusandola di aver fatto qualcosa con un ragazzo. Accuse false per la signora, che esorta a chi avesse maggiori dettagli sulla situazione a farsi avanti. “Voglio giustizia”, ha dichiarato.

“Città ipocrita e maschilista”

I funerali della 15enne si terranno domani, 9 novembre. Uno dei suoi amici, come riporta Fanpage, ha commentato così: “Voleva essere libera, solo questo. Voleva vivere la sua vita lontana dai pregiudizi e dalla gente bigotta. Non si può morire così. Questa è una città ipocrita e maschilista. La lite con le compagne di classe è stata solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma la verità è che era finita nel mirino di troppe malelingue da quando era arrivata in Sicilia”.

Chi conosceva la 15enne la ricorda come una ragazza solare, libera, brava negli sport e a scuola. “Chiediamo che la magistratura faccia tutti gli accertamenti del caso – ha affermato il padre -. Non è possibile che una ragazza di 15 anni si tolga la vita. Vogliamo giustizia. Chi sa, parli”.

Un’amica della ragazzina ha raccontato: “Una ragazza l’ha affrontata in malo modo. Questo mi hanno detto alcuni compagni che hanno visto la scena. La ragazza diceva che lei aveva avuto una storia con il suo ex, parlava di un video. Sono volate parole grosse e pure spintoni. La cosa peggiore però è che poco dopo è stata accerchiata dalle altre che l’hanno insultata e spinta. Lei era disperata. Se quel giorno fossi stata a scuola, le avrei parlato. L’avrei confortata, invece è rimasta sola”.

La 15enne era arrivata in Sicilia circa un anno fa con la famiglia: per il padre si trattava di un ritorno alla sua terra mentre per la mamma, di origini sudamericane, era un momento particolare durante il quale sostenere sua figlia, passata improvvisamente da un contesto di città a uno di provincia. Il compagno di scuola della 15enne ha raccontato che sebbene avesse avuto difficoltà a integrarsi, i guai “veri” erano iniziati quando l’ex fidanzato aveva pubblicato un video intimo dell’adolescente online. 

“In tanti in paese dovrebbero passarsi una mano sulla coscienza. A un maschio è consentito di avere più storie. Anzi, è motivo di vanto. La ragazza, invece, viene considerata una poco di buono” ha affermato un altro adolescente a La Repubblica. La giovane di recente era stata bollata come la “ragazza facile”, “troppo allegra”, “che ruba i ragazzi alle altre”.

Redazione

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