Ci sono ulteriori dettagli sul caso della studentessa di dodici anni che qualche giorno fa ha accoltellato un suo compagno di classe perché quest’ultimo aveva fatto la spia, dicendo ad una docente che aveva copiato con l’ausilio di un telefono durante un compito in classe.
La Repubblica ha cercato di ricostruire lo scenario, indagando sull’ambiente scolastico in cui la giovane, a quanto pare, avrebbe covato per giorni il desiderio di aggredire il compagno. “Lei viene presa in giro perché è emo e si veste sempre di nero. Nessuno si vuole sedere al banco con lei. Gli altri la isolano”, questa una descrizione di lei raccolta dal quotidiano.
Quello che è emerso con il passare delle ore è uno scenario di solitudine estrema e isolamento. “Da quello che abbiamo saputo — racconta una mamma fuori dalla scuola — non era la prima volta che la ragazza andava a scuola con il coltello. I ragazzini lo sapevano e mi stupisce che i professori invece non ne fossero venuti a conoscenza”.
Non era l’unica studentessa che aveva fatto il compito aiutandosi con il telefono. Per questo era arrabbiata. Il ragazzo è stato dimesso con 15 giorni di prognosi. Al momento nemmeno dalle indagini dei Carabinieri, che hanno comunque inviato un’informativa alla procura dei minori di Roma, sarebbero emerse altre aggressioni.
Oggi saranno rese note le sanzioni disciplinari per la ragazza.
Tra i compagni, che ieri si scambiavano in chat foto di coltelli insanguinati, sono tanti a raccontare le difficoltà emotive di una ragazza “timida, che veniva esclusa dal resto del gruppo”. Per questo sono stati comunque messi in azione i servizi sociali per approfondire la situazione familiare della ragazza.
Il provveditorato invierà gli ispettori nella scuola media per capire capire se il corpo docente abbia trascurato episodi di bullismo o prese in giro nei confronti della 12enne. “Possibile che nessuno abbia fatto niente per questa bambina?”, è il pensiero delle tante mamme.
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