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Ragazza morta Piazza Armerina, la madre: “La scuola ha tante colpe. Se un docente mi avesse parlato io non l’avrei lasciata sola”

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La madre della ragazza di quindici anni trovata morta impiccata nella casa di campagna della famiglia nella provincia di Enna è tornata ad attaccare la scuola. Ricordiamo che la ragazza, il giorno della sua morte, avvenuta lo scorso 5 novembre, prima di perdere la vita era uscita prima da scuola in seguito ad una lite.

“C’entrano anche gli adulti”

La signora, intervenuta ai microfoni di Mattino 4 su Rete4, come riporta Il Corriere della Sera, crede che anche la scuola abbia una grossa responsabilità per la morte della ragazza: “In questa cosa c’entrano anche gli adulti. C’è una rete di complici. Tutti stanno coprendo. E nessuno a me ha detto nulla. Se qualcuno, il preside, il bidello, un docente mi avesse detto che mia figlia era stata minacciata di morte, io non l’avrei lasciata sola. La scuola ha tanta colpa nella morte di mia figlia”.

Proprio ieri si è saputo che dagli esami svolti sul corpo della povera studentessa, emergono elementi che non fanno pensare ad un suicidio, come pensato da tutti inizialmente, ma ad un omicidio. “Non posso dire su chi cadono i miei sospetti. Ma ho parlato con gli inquirenti. Abbiamo fatto nomi e cognomi”, ha detto la madre.

Si continua nel frattempo a indagare su una possibile istigazione al suicidio. Come riporta Il Corriere della Sera sono stati sequestrati i telefonini di otto ragazzini, compagni di scuola e amici.

Chi ha fatto irruzione in casa?

Quest’utlima ha quindi proseguito, entrando nei dettagli della scoperta del cadavere della ragazzina. “Nella rete del nostro giardino ci sono dei buchi e si può entrare come si vuole, anche saltando. Noi siamo in questa casa da poco, ci siamo prima concentrati a sistemare il dentro e poi volevamo rimettere a posto il perimetro per questo, per non fare entrare nessuno. E invece se ne sono approfittati e sono entrati quando abbiamo lasciato nostra figlia sola in casa. Abbiamo trovato la sua stanza completamente a soqquadro, con tutto l’intimo a terra”. 

Al termine del collegamento la donna ha lanciato un appello: “Chi sa, parli”.

La ricostruzione della madre

“A scuola l’hanno umiliata e fatta sentire una nullità che in 40 minuti si è tolta la vita”, questo il grido di dolore della madre. Ed ecco la ricostruzione di quel tragico giorno. La signora andò a prendere prima la figlia da scuola perché la ragazzina le aveva telefonato dicendo che non si sentiva bene. In auto poi aveva appreso del litigio con le compagne.

“Mi ero accorta che aveva pianto. Quel giorno mi aveva detto che aveva avuto dei diverbi con le compagne di scuola. L’hanno umiliata a tal punto che in 40 minuti mia figlia si è tolta la vita. L’hanno fatta sentire una nullità, lei non ha sopportato la vergogna e l’umiliazione”, ha aggiunto. Era “successa una cosa brutta”, ha raccontato la donna, ma poi era arrivato il padre a casa così il discorso è stato rimandato.

“Poi abbiamo scherzato e fatto battute e lei ha sorriso e per questo l’ho lasciata sola e siamo usciti ma se avessi saputo come stava sarei rimasta con lei”, spiega, precisando che si è poi assentata da casa una quarantina di minuti. “Al ritorno la sua stanza era tutta in disordine e l’abbiamo cercata nel giardino”. Lì la tragica scoperta.

Nel corso del collegamento con la trasmissione la donna ha raccontato che una ragazzina l’aveva presa di mira, accusandola di aver fatto qualcosa con un ragazzo. Accuse false per la signora, che esorta a chi avesse maggiori dettagli sulla situazione a farsi avanti. “Voglio giustizia”, ha dichiarato.