Il caso delle tre ragazze ormai definite razziste per aver preso in giro due persone di origine asiatica mentre erano in viaggio su un treno Como-Milano lo scorso 16 aprile, è sulla bocca di tutti. Tanto che ora emergono alcune testimonianze sul loro passato.
Il video che riprende il tutto, fatto da un’influencer, Mahnoor Euceph, e postato su TikTok tre giorni fa, ha superato i dieci milioni di visualizzazioni. Le immagini mostrano le ragazze che si sbellicano dalle risate facendo il verso alle persone asiatiche in questione.
Ormai le giovani sono praticamente vittime di una gogna mediatica: come riporta La Repubblica, si tratta di tre studentesse di tre diverse università milanesi: Bicocca, Iulm e Cattolica. Queste ultime due hanno addirittura diffuso dei comunicati per prendere la distanze da questi comportamenti decisamente poco inclusivi e rispettosi.
Mentre sono stati diffusi i nomi, gli account social e i luoghi in cui lavorano le tre, una ragazza, su Twitter, ha detto di conoscere due di loro, dicendo di essere stata vittima per molto tempo di atti di bullismo da loro perpetrati. “Le tre ragazze razziste sul como-milano sono mie concittadine, due di loro hanno fatto elementari e medie con me e una in particolare si divertiva a bullizzarmi”, queste le sue parole.
La ragazza scrive anche di essere contenta del fatto che le tre siano “finalmente” dalla parte opposta, siano vittime, una volta esposto pubblicamente il loro comportamento, di odio, stavolta social. La reputazione delle ragazze in questione, effettivamente, appare rovinata. Addirittura ci sono persone che stanno cercando di risalire alle loro famiglie, al lavoro dei loro genitori, alla loro vita privata.
Le stesse studentesse hanno lamentato di essere vittime di bullismo nel loro messaggio di scuse all’influencer che le ha riprese e sbattute su TikTok: “Io e le mie amiche non avevamo alcuna intenzione di essere razziste e ci dispiace molto per come vi siete sentiti a causa del nostro comportamento. Il video sta ottenendo l’effetto esattamente opposto: l’odio e il bullismo che stiamo ricevendo dà alle persone veramente razziste l’opportunità di riversare il loro odio su di noi”, hanno scritto.
La Euceph non ha accettato le scuse, rispondendo così: “Il fatto che anche dopo essere state pubblicamente svergognate da milioni di persone tentiate di manipolarmi dimostra che le vostre scuse sono assolutamente insincere e che eravate perfettamente consapevoli di quanto stavate facendo”. La vicenda ha aperto comunque il dibattito sul bullismo, sul razzismo e sulle gogne mediatiche: è giusto che queste persone vengano invase nella loro privacy per ciò che hanno fatto e che le Università in cui studiano si debbano scusare a nome loro? Quanto ancora si deve fare in Italia sul razzismo e sul bullismo?
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