È stata la Procura della repubblica a disporre nuove perquisizioni nell’istituto “Luca Pacioli”, considerato che la prova scritta è arrivata con ritardo, troppo in ritardo rispetto ai tempi normali delle altre scuole. Tuttavia un esame orale lo hanno sostenuto i diplomandi direttamente interrogati dalle Fiamme gialle come testimoni: “Io? Mai frequentato una lezione”; “io, veramente, non ho mai frequentato questo istituto. Non so cosa risulti nel registro. Ma la verità è che sono “sceso” nel napoletano oggi, per “prendermi” il titolo”; “Io vengo da Aosta, mai messo piede qui, prima”; “Io vengo da Sassari” e “io da Udine”. Praticamente una gita a Nola dal Piemonte e dalla Sardegna, dall’Emilia e dal Friuli, dal nord al sud, dalle Alpi alle isole insomma, ha riguardato circa cinquecento studenti in cerca di diploma, facile, troppo facile.
Tra i ragazzi anche giovani non più tali, con età tra i 25 e i 30 anni, e che avevano avuto l’assicurazione di sostenere solo la “prova scritta”, mentre i gestori sono accusati di associazione per delinquere, falso ideologico e materiale, alterazione e occultamento di atti. E infatti i militari sono andati a cercare atti e registri di classe, scoprendo addirittura che alcuni di questi documenti non esistono più perché distrutti, mentre i pochi registri a disposizione degli inquirenti appaiono vuoti o falsificati e con firme disconosciute dai professori.
Interessanti appaiono i costi dei diplomi, altalenanti tra i 6mila e gli 8mila euro, a fronte di nessuna frequenza, zero fatica e zero didattica e tutto il resto che è preteso in una scuola.
Tra gli inquisiti anche personaggi in odore di camorra, che avrebbero fatto assumere 18 persone alla “Achille Lauro”, un’altra scuola dove si pagava per avere “la carta”, mentre si affaccia lo spettro della connivenza di funzionari dell’Usr campano.
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