L’Italia della dieta mediterranea si scopre sempre meno salutista. Soprattutto con i bimbi. L’ultimo grido d’allarme è della Coldiretti che attraverso l’indagine “Okkio alla Salute”, commissionata dal ministero della Salute, ha analizzato le abitudini alimentari dei nostri ragazzi: ebbene, la merenda della metà mattina consumata a scuola da otto bambini su dieci troppo abbondante e il fatto che l`11% dei bambini non fa colazione e il 28% la fa in maniera non adeguata evidenziano uno stile alimentare inadeguato ad affrontare le attività scolastiche e che è responsabile peraltro della dilagante obesità.
Il risultato di questo tipo di alimentazione, sembrerebbe derivante anche da una scorretta informazione, è che in Italia oltre un bambino su tre, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, pesa troppo; il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6% è in sovrappeso. Significativo anche il fatto che, sempre sulla base dello studio Coldiretti, per la prima volta l’Italia ha perso il primato europeo nella produzione biologica a favore della Spagna.
“La principale causa – sottolinea la Coldiretti – è individuata dagli esperti nel minor esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e bibite ricche di zucchero che il 41% dei bambini beve ogni giorno mentre il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura”.
Per migliorare la situazione, nei giorni scorsi la Coldiretti ha firmato un protocollo di intesa con il Miur: al centro dell’accordo vi è l`impegno a promuovere attraverso esperienze pilota, nel rispetto della propria autonomia e nell`ambito delle rispettive competenze, iniziative comuni per sensibilizzare i giovani ad un corretto comportamento civico rispettoso dell`ambiente e delle tradizioni alimentari italiane. Un impegno che rientra nell`ambito del progetto “Educazione alla Campagna Amica”, che nel corso del nuovo anno scolastico coinvolgerà oltre centomila alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado che parteciperanno a più di 3.000 lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre 5.000 laboratori del gusto che saranno organizzati nelle aziende agricole e in classe.
“La principale causa – sottolinea la Coldiretti – è individuata dagli esperti nel minor esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e bibite ricche di zucchero che il 41% dei bambini beve ogni giorno mentre il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura”.
Per migliorare la situazione, nei giorni scorsi la Coldiretti ha firmato un protocollo di intesa con il Miur: al centro dell’accordo vi è l`impegno a promuovere attraverso esperienze pilota, nel rispetto della propria autonomia e nell`ambito delle rispettive competenze, iniziative comuni per sensibilizzare i giovani ad un corretto comportamento civico rispettoso dell`ambiente e delle tradizioni alimentari italiane. Un impegno che rientra nell`ambito del progetto “Educazione alla Campagna Amica”, che nel corso del nuovo anno scolastico coinvolgerà oltre centomila alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado che parteciperanno a più di 3.000 lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre 5.000 laboratori del gusto che saranno organizzati nelle aziende agricole e in classe.
Esperienze virtuose che, si spera, possano indurre i nostri giovani ad evitare lattine gassate e merendine con frutta, yogurt, pane con olio e pomodoro. Ma anche “con le torte fatte in casa: perché gli alimenti prodotto con ingredienti naturali senza eccessive elaborazioni – spiegano gli esperti della Coldiretti – garantisce non solo un risparmio ma sono anche importanti per la salute dei bambini. L’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro. Il rischio è che, dopo anni in cui la vita media si è progressivamente aumentata, a causa delle malattie provocate dal peso eccessivo i giovani di questa generazione potrebbero essere – conclude la Coldiretti – i primi a vivere meno dei propri genitori”.