L’umiltà, per anni poco considerata negli studi di psicologia, è stata ultimamente riscoperta da un gruppo di studiosi che si sono posti l’obiettivo di approfondire ed esaltare i fattori positivi di questo sentimento e comportamento.
Il team di ricerca ha concentrato e fatto emergere tutte le analisi fatte ad oggi per fare emergere come l’umiltà può rappresentare una risorsa importante per gestire meglio i momenti “no” che ognuno di noi può attraversare nella vita. Perché l’essere umile ti permette di spazzare via il risentimento nei confronti degli altri, il perdonare e soprattutto sopportare con più pazienza le persone che circondano il contesto che viviamo.
Una qualità, quindi, che secondo gli esperti deve essere rivalutata e non va confusa con la sottomissione, la remissività o con il subire senza ribellarsi. Non è quindi una caratteristica dei deboli come per anni si è pensato.
Il gruppo di psicologi , capitanato da Daryl Van Tongeren psicologo dell’Hope College in Michigan autore dello studio , pubblicato sulla rivista “Current Directions in Psychological Science” afferma che ”È tempo di portare le persone a conoscenza dei risultati più recenti e di rimettere mano alle domande aperte per guidare i futuri studi”.
Tra le ricerche recuperate dal team , quella di Elizabeth Mancuso sembra la più interessante perché parla di “umiltà intellettuale”, fortemente collegata alla curiosità, alla riflessione e alla capacità di essere aperti mentalmente. Un esperimento condotto su oltre 500 persone che ha fatto emergere come coloro che avevano avuto punteggi più alti rispetto alla domande poste sul questionario (Esempio : come ti senti quando gli altri non concordano con me) erano quelli meno aggressivi e con meno tendenza a giudicare gli altri.
Le persone umili riuscivano, in sostanza a rimanere tranquille, a tenersi la propria idea, a non farsi manipolare.
Tante sono le cose da scoprire ancora di questo modo di essere, tanto da far pensare alla necessità di insegnare l’umiltà anche nelle scuole.
Insegnare ed educare l’umiltà è anche un passaggio culturale fondamentale per combattere il bullismo.
Perché il saper accettare le differenze, l’opinione degli altri, le diversità è l’arma in più per combattere l’esatto contrario che sfocia nei casi più eccessivi proprio nei fenomeni di bullismo.
Perché invece essere umile vuol dire avere grande autoconsapevolezza della propria forza e capacità.
Questa capacità viene sviluppata nelle arti marziali, che insegnano la dignità l’ubbidienza e il rispetto nei confronti dei compagni.
Quando un allievo progredisce e inizia a “montarsi la testa” il maestro lo invia a confronto con un altro più forte. Non per scoraggiarlo ma per insegnargli l’umiltà, per aiutarlo a ritrovare un atteggiamento mentale sano e corretto.
Se un ragazzo saprà rispettare gli altri e farsi rispettare difficilmente diventerà un bullo o una vittima.
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