Una ricerca dell’Università di Padova e dell’European Institute for Science media and democracy è arrivata alla conclusione che il 99% delle app scaricate dai ragazzini tra i 13 e i 17 anni sono pericolose.
Il team di ricerca padovano, spiega l’Agi, ha fatto installare sui cellulari di 84 ragazzini, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, figli di 65 coppie inglesi e americane un’app per scoprire l’utilizzo del loro telefonino e “per la prima volta siamo entrati in un mondo ignoto”.
Il primo risultato piuttosto sorprendente è il numero di app scaricate: 3.849 app, con una media di 42 app per cellulare. Di queste il 99,1% sono app potenzialmente pericolose, classificate in base gli standard di Google che controlla accesso alla webcam e a informazioni personali, come ad esempio quello che facciamo sul web tramite browser e la nostra posizione. Sono quelle che più riempiono gli smartphone dei più piccoli, e tra loro ci sono Facebook, Snapchat e gli alti social media.
Solo una manciata di siti internet per i giovanissimi è solo app.
Nello stesso periodo, il campione dei ragazzi monitorati ha aperto solo 1.417 siti web. Una media di 17 siti per ognuno. Di questi siti il 7,4% sono molto pericolosi e hanno contenuti sessuali espliciti. Senza contare che alcune delle app pericolose potrebbe attivare la web cam dello smartphone senza autorizzazione.
Un altro passaggio su cui si sofferma la ricerca è il linguaggio usato sui social e, in generale, su tutte le app dove è possibile scrivere un testo che ha raggiunto circa 14,8 megabyte.
“Una su quindici almeno contiene frasi a sfondo sessuale o violento”, spiega l’esperto ad AGI. “Spesso parlano e usano termini sessuali, anche molto pesanti”. “Credo che il risultato finale sia piuttosto inquietante”.
I genitori, come immaginabile, hanno dimostrato “assoluta sorpresa” riguardo il comportamento dei propri figli. “Molti inoltre non sapevano che le app scaricate potessero essere così pericolose”
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