“Lo studente morto tragicamente a Udine in un’azienda non è solo una vittima di un incidente sul lavoro. La pratica dell’alternanza scuola lavoro va rivista. Non possiamo pensare di esporre i nostri studenti allo sfruttamento, o peggio a incidenti. Lo studente friulano è morto lavorando gratis per maturare crediti formativi. La Scuola è altro”. A scriverlo in un post su Facebook è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
Così la tragedia dei morti sul lavoro entra con tutta la sua drammaticità nel mondo della scuola, che finora ne era rimasto immune. Sulle dinamiche dell’incidente, delle quali ha scritto il nostro direttore Alessandro Giuliani, indagano già gli inquirenti. La scuola è sotto choc. E al di là della normativa sul Pcto, le condizioni di sicurezza sul lavoro e nei cantieri continuano a non preservare dal rischio di incidenti e di morte.
Anche il PSI esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia di Lorenzo Parelli. “Mentre si sostengono correttamente le imprese nell’affrontare la crisi determinata dal COVID e dall’aumento dei costi legati all’energia, è altrettanto giusto, forse più giusto, aumentare i fondi per vigilare sulla sicurezza sui posti di lavoro e sulla corretta procedura delle modalità di svolgimento delle esperienze degli studenti italiani presso le aziende”. Così Luca Fantò, referente nazionale Psi scuola.
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