Home Politica scolastica Rampelli (FdI-An): “La Buona Scuola espediente per assumere i precari”

Rampelli (FdI-An): “La Buona Scuola espediente per assumere i precari”

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“Come preventivabile e, da parte nostra auspicabile, i risultati del sondaggio sulla Buona Scuola hanno irrimediabilmente bocciato la irricevibile proposta di premiare i due terzi dei docenti con aumenti legati a un non meglio specificato merito, lasciando al palo una consistente parte di docenti esclusi in una categoria già demotivata e mortificata da un trattamento economico tra i più bassi d’Europa, costretto ad entrare in competizione per elemosine retributive e addirittura a migrare di scuola in scuola per migliorare la propria posizione a caccia dello scatto di competenza renziano”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.

“E’stato smascherato Il tentativo furbo di finanziare la cosiddetta riforma che è in realtà solo indirizzata all’ assunzione di precari mettendo le mani in tasca ai docenti (con l’abolizione degli scatti d’anzianità e la proposizione di quelli per due terzi dei docenti, i cosiddetti “scatti di competenza”). Hanno avuto così soddisfazione insieme a noi tutte le categorie rappresentative della scuola come anche gli oltre 350 firmatari della petizione dei sindacati presentate su questo punto già da ottobre”.

“Il Governo ed il Pd – ha aggiunto Rampelli – sono stati costretti a riprendere il concetto di merito prefigurato dal disegno Aprea del precedente Governo di centro-destra: il docente ‘esperto’ che ottiene il riconoscimento grazie ad un percorso di formazione continua e che grazie a questa guadagna, per merito, una vera progressione economica e insieme di carriera. Una proposta emersa dagli incontri che Fratelli d’Italia ha organizzato con le parti sociali e le categorie della scuola a dimostrazione che il metodo della “consultazione epocale” via web non può sostituire l’ascolto e l’approfondimento dei temi con chi vive e rappresenta la scuola”.

“Auspichiamo che anche le altre pecche e mancanze de “La Buona scuola” emergano: assenza di una seria politica di contenimento del fenomeno della dispersione scolastica, l’attuazione e la semplificazione della formazione lavoro e scarsa o nulla attenzione alle problematiche legate all’integrazione. Su questo punto– ha concluso Rampelli – molto era stato fatto sempre durante il Governo di centro-destra a seguito del caso Pisacane di Roma con l’ emanazione di una nuova circolare per la migliore distribuzione degli alunni stranieri in classe, ormai dimenticata e con investimento di risorse”.