Ci sono novità sul caso intricato e torbido che ha incuriosito molto l’opinione pubblica, avida di dettagli scabrosi. Parliamo della relazione, se così si può chiamare, tra una docente di 55 anni e un’alunna di 14. Come riporta Fanpage, la professoressa non tornerà in classe.
È quanto ha deciso il Tribunale del Riesame di Pescara, città dove sono avvenuti i fatti, che non ha accolto la richiesta presentata dall’avvocata finalizzata all’annullamento della misura cautelare a carico della docente sospesa per un anno dall’insegnamento.
Come scrive Il Messaggero, tutto sarebbe nato con un caffè al bar della scuola, qualche confidenza e poi una conoscenza sempre più stretta e personale, sviluppata dentro e fuori dell’istituto attraverso uno scambio serrato di messaggi WhatsApp sempre più espliciti fino ad arrivare, sempre secondo l’accusa, ad abbracci e carezze proibite, incontri furtivi in palestra e nei laboratori.
Dal primo incontro sarebbe nata una “relazione” durata un paio d’anni tra la studentessa e l’insegnante, che prima della relazione si chiamavano “mamma e figlia”, prima della rottura con tanto di liti e manifestazioni di gelosia, fino al racconto dei fatti che l’allieva ha reso alla psicologa della scuola.
Unica testimone dei fatti l’amica più stretta della ragazzina, custode delle sue confidenze. Fino ad allora nessuna forzatura o violenza, anzi, la ragazzina si sarebbe lasciata coinvolgere con il suo pieno consenso incontrando la prof anche nell’abitazione, un attico con Jacuzzi.
La difesa della donna continua a sostenere che non vi è stato alcun rapporto intimo tra adulta e minore ma una semplice relazione di amicizia e affetto tra alunna e insegnante.
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