E’ stato pubblicato il XVIII Rapporto AlmaLaurea su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati, in cui viene confermato che la mobilità territoriale, se da un lato sia un fenomeno positivo mediante il quale studenti e Atenei possono valorizzare a pieno le proprie potenzialità, allo stesso tempo traccia il profondo gap sociale ed economico che caratterizza le regioni italiane.
Infatti, negli ultimi dieci anni i flussi di mobilità territoriale sono a senso unico, ovvero dal Sud al Nord Italia, come evidenziato dalle Indagini AlmaLaurea.
Invece, per quanto riguarda le immatricolazioni, il calo sembra essere più diffuso all’interno del sistema universitario italiano. Anche in questo caso però, sono le regioni del Sud a pagare il prezzo più elevato, non solo per la diminuzione più marcata di immatricolati, ma anche per i costanti flussi di mobilità di cui sopra dei giovani che dal Mezzogiorno scelgono di spostarsi per studiare nelle altre regioni del Paese.
L’andamento delle immatricolazioni evidenzia che dopo l’aumento registrato dal 2000 al 2003 (+19%), legato principalmente al rientro nel sistema universitario di ampie fasce di popolazione di età adulta, e nonostante la leggera ripresa registrata nell’ultimo anno, dal 2003 al 2015 le Università hanno perso nel complesso quasi 70 mila matricole (-20%): per il Sud la contrazione è del 30%, per il Centro è del 22%, mentre il Nord, per le motivazioni che abbiamo già spiegato, si attesta ad un calo del 3%.
Report profilo laureati italiani (Leggi qui)
Report sulla Condizione occupazionale dei laureati (Leggi qui)