Il rapporto UE relativo alla didattica, alla formazione ed all’educazione entro i confini comunitari rende noto, in un’ulteriore occasione, un quadro preoccupante relativo al raggiungimento delle conoscenze e competenze di base nelle discipline scientifiche, quali matematica e scienze (integrate, fisica, chimica e biologia). Ciò è stato reso noto anche nei rapporti relativi alle prove INVALSI svoltesi negli scorsi anni, le quali hanno evidenziato, oltre ai limiti già menzionati, una seria difficoltà nel comprendere le richieste in sede di prova, la natura dei quesiti e problemi, lacune evidenti nell’esprimersi in italiano corrente.
Le responsabilità, come di consueto in questi casi, risultano collettive: la scuola, assetto alla deriva più totale sotto il profilo del welfare e contrattuale, vede serie difficoltà di aggiornamento e modernizzazione delle strutture per offrire una didattica più innovativa e coinvolgente, mentre le famiglie, di frequente, seguono poco i ragazzi nel complesso processo di inserimento e conseguente apprendimento, causandone talvolta lo smarrimento più completo e il non raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi minimi predisposti dalle numerose Indicazioni e programmazioni ministeriali.
L’ansia da manuale, o da programma, spesso risulta limitante per i docenti che impedisce loro di avere piena consapevolezza dei temi impartiti a lezione nonchè di poter allestire, secondo la propria formazione didattica, percorsi educativi innovativi. La questione del raggiungimento delle competenze e conoscenze resta centrale ed obiquitario nel percorso e nell’allestimento dell’unità didattica, che piò variare per temi, periodizzazioni ed abilità: il sapersi orientare all’interno di una disciplina e l’analisi condotta – e stimolata – da un docente risultano essere il volano per il raggiungimento di tali fini, anche per gli alunni con DSA, per i quali vanno predisposti lavori di gruppo, multimedialità, programmi comparati e riscrittura dei materiali di base con annesso allestimento di schede didattiche.
Le indagini internazionali redatte ed emesse a livello comunitario hanno reso noto che la percentuale di alunni che non raggiunge i livelli di base (espressi in OSA) in queste discipline rimane molto al di sopra del massimo stabilito a livello UE del 15 %: nel Belpaese si raggiunge rispettivamente quasi il 24 % in matematica e il 30 % in scienze integrate. Anche lo svolgimento delle prove INVALSI offre un’istantanea decisiva, con gli ultimi dati che saranno resi pubblici entro il prossimo 6 luglio. Questo, in somma tendenza, indica e suggerisce un peggioramento complessivo del rendimento dei discenti del Belpaese nelle discipline strategiche, segnando di fatto un netto calo qualitativo dei risultati raggiunti dalla didattica nel suo complesso.
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