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Rapporto Invalsi 2023, scuola primaria: risultati in italiano e matematica in netto peggioramento, aumentano divari tra regioni

Matematica vera e propria “bestia nera”, con risultati in peggioramento rispetto agli altri anni e difficoltà che persistono fino alla quinta primaria: questa la fotografia della scuola primaria italiana che emerge oggi, 12 luglio, giorno in cui viene presentato il Rapporto Invalsi 2023 relativo alle prove impartite quest’anno (2,6 milioni cartacee e 5,2 milioni computerizzate) agli studenti della scuola primaria, della secondaria di primo grado e di secondo grado.

Secondo i dati forniti da Invalsi, i risultati in italiano e matematica sono in drastico calo rispetto al 2021 e anche rispetto al periodo pre-Covid. I divari territoriali rimangono molto ampi, con la zona Sud e Isole che arranca rispetto alle zone settentrionali.

“Gli apprendimenti conseguiti in questo ciclo d’istruzione, secondo moltissimi studi, sono determinanti per tutto il corso della vita”, queste le parole del presidente Invalsi Ricci.

Ecco in dettaglio tutti i risultati emersi dall’analisi relativi alla scuola primaria:

I risultati alla scuola primaria

Alla scuola primaria le prove, cartacee, vengono impartite al secondo anno di corso (Grado 2) e al quinto (Grado 5). Al secondo anno le prove vertono su italiano e matematica. Al quinto anno riguardano anche l’inglese (reading e listening).

Seconda primaria

Le prime differenze sostanziali a livello territoriale si possono riscontrare già al secondo anno della scuola primaria: in matematica si passa da un livello di risultato basso, in corso di prima acquisizione, molto alto nel Sud e nelle Isole, pari al 45%, al Nord-Ovest, in cui non tocca nemmeno il 30%. In italiano la situazione, seppur con differenze che saltano meno all’occhio, ha un andamento simile.

Sia per quanto riguarda l’italiano che la matematica, c’è un calo di esiti significativo in leggera flessione rispetto al 2022, ma in forte calo rispetto al 2021 e al 2019.

Quinta primaria

La situazione non sembra riuscire a migliorare nel corso degli anni, anzi: anche al quinto anno della scuola primaria sono state rilevate differenze notevoli tra i livelli di risultati. I divari, inoltre, tendono ad aumentare. Gli allievi con risultati bassi in matematica nella zona Sud e Isole passano dal 45% al 47%. I risultati in italiano e matematica sono in drastico calo rispetto al 2021 e al 2019, quindi anche prima del Covid.

Passiamo all’inglese: la tendenza non cambia. Nell’area Sud e Isole, la percentuale di allievi che non raggiunge il prescritto A1 è doppia (reading) o più che doppia (listening) rispetto al Nord Italia. Gli incrementi che sono stati notati nel 2022 non trovano, purtroppo, riscontro nel 2023, anno in cui si è arrivati ai risultati del 2021.

Parlando di equità, ossia di differenze di opportunità, la matematica porta differenze a Sud e Isole già dalla seconda primaria e anche in quinta. Il grado di disuguaglianza tra classi, ad esempio, è pari al 26% nel Sud e Isole in matematica; tra scuole, in italiano, al Sud, è pari al 21%. Nel Nord Ovest i numeri sono alquanto ridotti: si parla, in matematica, del 7% tra classi e 14% tra scuole.

“La prova di lettura inglese ha un comportamento negli esiti molto più vicina all’italiano, quella di ascolto molto più vicina alla matematica”, ha riassunto il presidente Invalsi Roberto Ricci. Per quanto riguarda l’italiano, infatti, non si segnalano difficoltà significative quanto in matematica. La pandemia, inoltre, pare avere prodotto effetti di lunga durata che hanno ancora strascichi importanti.

Laura Bombaci

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