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Rapporto Invalsi 2023, secondaria di secondo grado: sempre meno alunni raggiungono livelli base in italiano e matematica

Dimuinuiscono sempre più gli studenti che raggiungono i livelli attesi in italiano e matematica: questa la fotografia della scuola italiana che emerge oggi, 12 luglio, giorno in cui viene presentato il Rapporto Invalsi 2023 relativo alle prove impartite quest’anno (2,6 milioni cartacee e 5,2 milioni computerizzate) agli studenti della scuola primaria, della secondaria di primo grado e di secondo grado.

I dati forniti da Invalsi sono in netto calo in italiano e matematica, sia al secondo superiore, che al quinto, rispetto ai livelli pre-pandemici. Diversa la situazione dell’inglese, i cui risultati sono in miglioramento ovunque. Le differenze territoriali, però, si fanno sentire. Ecco in dettaglio tutti i risultati emersi dall’analisi relativi alla secondaria di secondo grado.

Scuola secondaria di secondo grado

Nella scuola secondaria di secondo grado le prove, al computer, vengono somministrate al secondo anno (Grado 10) per quanto riguarda italiano e matematica, e al quinto anno (Grado 13) per quanto riguarda italiano, matematica e inglese.

Seconda superiore

In italiano c’è un peggioramento sostanziale dei risultati: si parla del 63% di studenti che raggiunge il livello base, contro il 70% del 2019.

Situazione diversa in matematica, in cui c’è un certo miglioramento anche se solo rispetto al 2022 e anche se solo di un punto percentuale (dal 54% al 55%). Ci sono differenze considerevoli a livello territoriale: si parla, al Nord est, del 67% contro il 38% raggiunto al Sud e Isole. Nelle zone in cui le percentuali erano già alte, però, queste si sono leggermente abbassate e viceversa.

Quinta superiore

Qui i risultati sono piuttosto stabili rispetto al 2022, anche se lontani rispetto al 2019. Siamo al 51% di studenti che raggiungono il livello base in italiano nel 2023 contro il 64% del 2019. Situazione simile in matematica, anche se in questo caso le zone del Sud sono in controtendenza, con percentuali che vanno ad aumentare.

Per quanto riguarda l’inglese, bisogna sottolineare il fatto che da quest’anno negli istituti professionali ci si aspetta il B1+ alla fine degli studi come traguardo atteso. Altrove, invece, il B2.

La differenza negli esiti nei territori è molto ampia. Emblematico il confronto tra Nord est e Sud e Isole: nel reading si passa da una percentuale di 70% di studenti che hanno raggiunto i traguardi nel Nord Est contro nemmeno il 50% al Sud e Isole. Qui nel listening la percentuale di studenti che non hanno raggiunto il livello atteso raggiunge quasi l’80%.

A livello nazionale per il terzo anno consecutivo migliora il livello nel reading, con il Sud che riesce anche a migliorare i livelli pre pandemia. Nel listening c’è una tendenza nazionale in positivo, anche se le differenze territoriali rimangono molto ampie.

Le eccellenze e la dispersione scolastica

Secondo i dati Invalsi, gli studenti eccellenti aumentano di più nelle regioni più fragili, in calo apprezzabile dal 9,5% all’8,7% rispetto all’anno scorso. Gli studenti più eccellenti si trovano a Trento, mentre sono poco numerosi in Calabria e Campania.

I livelli di dispersione scolastica implicita sono altissimi in Sardegna, anche se in diminuzione, e molto bassi a Trento e in Friuli. A livello generale, comunque, c’è una diminuzione.

Coloro che sono vittime di dispersione implicita sono di più maschi, di solito già bocciati, iscritti ai professionali, con background sociale basso, anche se ci sono eccezioni interessanti. Ad esempio a Bolzano sono state rilevate molte eccellenze anche nei professionali.

Che fine hanno fatto i ragazzi di terza media del 2018?

I ragazzi di terza media del 2018 oggi si sono diplomati: che fine hanno fatto? Il 10,8% di loro ha accumulato un anno di ritardo; il 10,4% è uscito dal sistema formativo (un dato davvero troppo elevato), mentre il 72,3% ha completato la maturità.

Laura Bombaci

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