Il rapporto Ocse-Pisa, che si occupa di fotografare l’educazione nel mondo, “boccia” i docenti italiani, in serio ritardo sul fronte digitale: difficoltà per quanto riguarda le lezioni da impartire e sulla loro capacità di passare dalla lezione in presenza a quella in remoto.
Secondo i rilevamenti, citati dal quotidiano La Repubblica, che sono affidati in tutti i Paesi ai giudizi dei dirigenti scolastici, l’Italia è al 72° posto (su 79) per le competenze tecnologiche dei propri insegnanti. Metà esatta del corpo docente (più di 700mila) le ha, metà non le ha.
In base all’indice digitale europeo Desi per il 2018, per il quarto anno consecutivo, nonostante dei leggeri passi avanti, il nostro Paese si colloca quasi all’ultimo posto in Europa nell’ambito delle competenze e dell’utilizzo del digitale: l’Italia si conferma infatti, solo al 25esimo posto su 28 membri della UE. L’unica nota positiva è la crescita della copertura della Fibra ottica in fase di forte recupero passando dal 23esimo posto al13esimo.
C’è il problema, purtroppo, problema della mancata formazione dei docenti a svolgere didattica di questo genere: l’aggiornamento professionale, su questo versante, dovrebbe quindi essere più motivato e indicato non più come facoltativo.
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