Sono almeno 72 milioni i bambini delle aree più povere del mondo che non hanno accesso all’istruzione più basilare. E se la comunità internazionale intera non sta facendo abbastanza per l’accesso universale all’istruzione, l’Italia, seguita dalla Spagna e dall’Austria, non ha neanche stanziato i fondi promessi, vale a dire lo 0,6% del reddito nazionale lordo, a differenza del Lussemburgo, della Norvegia e della Svezia, che guidano la classifica dei Paesi virtuosi, con investimenti che si attestano attorno all’1% del reddito nazionale lordo.
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