La rassegna "Bolero-Spadò", patrocinata anche dalle Ambasciate di Francia e di Svezia, si tenuta presso il Castello degli Agolanti di Riccione.
L’iniziativa, organizzata dall’Istituto statale d’Arte "Federico Fellini" di Riccione su impulso di un docente della stessa scuola romagnola, è stata dedicata alla riscoperta di Alberto Spadolini (Ancona 1907 – Parigi 1972), artista emigrato in Francia all’inizio degli anni trenta, dove inizialmente lavora come decoratore, cimentandosi poi come danzatore, coreografo e attore. In qualità di regista gira una serie di cortometraggi sulla danza gitana con il jazzista Jango Reinhart e con la ballerina Carmen Amaya; è adattatore dei dialoghi per Alexander Korda, con il quale ha vinto, grazie al film "I racconti di Hoffman", il Premio per la Miglior Produzione al Festival di Cannes del 1951.
Inoltre, "Spadò" (come era soprannominato a Parigi), che è annoverato fra gli artisti francesi e svedesi, è stato scenografo e negli anni ’50 cantante di musica melodica, oltre che apprezzato pittore, scultore e restauratore.
In mostra, a Riccione, una quarantina di dipinti e bozzetti di scena provenienti da collezioni italiane e straniere, una cinquantina di fotografie e manifesti, due sculture e un filmato originale dell’epoca.
Sono stati esposti anche alcuni costumi di scena realizzati dagli studenti dell’Istituto statale d’Arte "F. Fellini".
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