«Me lo potete togliere?». Cosi ha detto sprezzante alle maestre che accompagnavano il bimbo, assieme ai suoi compagni di classe, dopo uno spettacolo teatrale a Genova.
«Stavamo tornando da un’uscita didattica: cerchiamo di sistemare i bambini in modo da averli tutti sotto controllo, loro sono diciannove e noi maestre eravamo in tre. Succede che a un certo punto vicino a un bimbo si sistema una signora. Non è bianco, non è italiano, parla pochissimo ma ha gli occhi buoni e intelligenti. La signora fa una smorfia e inizia a lamentarsi: “Non pagano nemmeno il biglietto!” esclama. Così, per farla tacere, una di noi le risponde che il biglietto i bambini ce l’hanno, e tutti lo hanno pagato».
Una maestra spiega ancora: «In vent’anni che faccio questo mestiere un episodio del genere non era mai successo. Siamo rimaste scioccate. Noi maestre ma soprattutto i bambini: hanno immediatamente capito che si trattava di un episodio di razzismo».
Inizia intanto un battibecco fra le maestre e la donna e dopo la passeggera, sulla cinquantina, si alza e si accomoda vicino a una bambina italiana, bionda, le sorride. Il piccolo preso di mira viene circondato dai suoi amichetti, si stringono in tre su un sedile, cercano di confortarlo.
Tuttavia altre persone assistono alla scena e una passeggera si commuove e scoppia a piangere.
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