Una recita di Natale in una scuola primaria in un paese del padovano sta scatenando forti polemiche, sollevando questioni ricorrenti ogni anno, in questo periodo. Come riporta Il Gazzettino, la recita, prevista per questa mattina, 21 dicembre, sarebbe priva di riferimenti alla religione cattolica per includere tutti: questo avrebbe causato malumore.
I genitori sarebbero sul piede di guerra. “Lunedì scorso, per puro caso, abbiamo scoperto che i testi natalizi da far cantare ai nostri figli sono stati cambiati e modificati – racconta il papà di una bambina che frequenta la scuola -. All’inizio non ci potevo credere, poi quando mia moglie mi ha fatto vedere i fogli con le frasi che inizialmente gli alunni avrebbero dovuto cantare, tagliati su determinate parole, non ci ho visto più. Non è possibile che si debba arrivare a questi livelli, tra l’altro senza che noi genitori veniamo messi al corrente delle idee delle maestre”.
Sulla chat delle mamme sono arrivati moltissimi messaggi. “Come genitori ci siamo chiesti se qualcuno era stato messo al corrente di questa decisione – prosegue il papà -. Ma nessuno sapeva niente. A questo punto abbiamo chiesto ai nostri figli, i quali ci hanno raccontato che effettivamente da qualche giorno le maestre avevano consegnato loro i libretti di musica, sui quali stavano esercitandosi da qualche settimana, con i testi natalizi riveduti e corretti, per evitare di ferire i sentimenti di quei bambini che non partecipano all’ora di religione”.
“Le maestre si sono prese la briga di fare dei tagli”
“Ho immediatamente contattato il sindaco, il quale si era detto molto dispiaciuto nell’apprendere questa notizia e che si sarebbe interessato in prima persona, verificando con la scuola il motivo di questa decisione. Poi non ho più avuto sue notizie. Mi sono anche rivolto al parroco, il quale mi ha detto che sono cose che possono succedere, trincerandosi dietro i soliti luoghi comuni, legati al fatto che noi dobbiamo essere ospitali con gli altri. Non è però questo il discorso. Non è infatti possibile che venga rovinato il recital dei nostri figli solamente per venire incontro a chi non professa la nostra religione. L’unico che ci ha fornito una spiegazione è l’autore di questo saggio, con tanto di testi proposti da lui, prima che le maestre si prendessero la briga di fare dei tagli”, aggiunge.
“Dopo qualche discussione con mia moglie – dice un altro genitore – abbiamo deciso che nostra figlia non prenderà parte a questa recita, sia per una questione di principio sia perché ci hanno tolto le cose in cui crediamo. A casa mia non si può dettare legge. Perché dobbiamo sempre noi a doverci fare da parte?”.
Presepe a scuola, altre polemiche
Il disegno di legge di Fratelli d’Italia che obbliga le scuole ad allestire il presepe in occasione del Natale ed a celebrare la festività, così come quella della Pasqua, sta facendo discutere. Sono molti i sindacati che hanno detto la loro opinione a Il Corriere della Sera.
“Bisogna certamente tener presente le tradizioni del Paese ma imporle per legge è fuori luogo. Ci sarà comunque modo, nel dibattito parlamentare, di valutare bene il da fare”, sottolinea Antonello Giannelli, presidente Anp. “Tutti si devono ricordare che viviamo in un Paese laico, la scuola è laica. Operazioni come questa che interferiscono tra l’altro con l’autonomia delle scuole, non sono accettabili. Sosterremo in tutti i modi il principio dell’autonomia scolastica e della laicità della scuola pubblica. Si rileggano la Costituzione”, tuona Gianna Fracassi, segretaria Flc-Cgil.