Politica scolastica

Reclutamento, Barbacci (Cisl Scuola): “Sì al doppio canale, riconoscere l’esperienza maturata sul campo di 130mila precari”

Oggi, 18 ottobre, si svolge l‘Assemblea Organizzativa Cisl Scuola all’Auditorium Antonianum di Roma, che vede la partecipazione di rappresentanti di tutte le strutture territoriali e regionali dell’organizzazione.

La giornata sarà aperta dalla relazione di apertura della segretaria generale Ivana Barbacci. Tra gli altri interventi in programma quello dell’economista Leonardo Becchetti, che affronta il tema di un’economia civile per un mondo più giusto, faranno seguito alcune testimonianze dalle scuole impegnate in una delle realtà più problematiche per il Paese e per il sistema di istruzione, quella di Caivano, teatro nelle scorse settimane di drammatici episodi di violenza.

“Non c’è una sola Caivano, ma tante Caivano”

Ecco le parole della segretaria generale Barbacci, così come riportato dal canale Twitter della sigla sindacale: “Declinare il concetto di autonomia in termini originali per liberarne le potenzialità. Disparità e disuguaglianze nel Paese e nella scuola: temi centrali nell’agenda dei nostri impegni. Non c’è una sola Caivano, ma tante Caivano. Le ritroviamo nei quartieri periferici di ogni grande città. A emarginazione e degrado sociale non si può porre rimedio solo con interventi di ‘repressione’ localizzati e circoscritti”.

“Anche la CISL vuole un salario minimo, ma la via da seguire non è una legge, bensì la contrattazione, che in Italia copre il 97% della forza lavoro. La legge deve assumerne gli esiti per allineare i contratti”.

“Siamo a favore di un sistema di reclutamento a due canali, uno dei quali riconosca l’importanza dell’esperienza maturata sul campo degli oltre 130.000 precari della scuola”, ha detto la segretaria, in merito al reclutamento dei docenti.

“Si rafforza una nostra precisa convinzione”, dice Barbacci: “l’autonomia delle Regioni in materia di istruzione si esercita all’interno di un sistema scolastico unitario e nazionale”. “L’economia civile non è un’utopia. Senza la capacità e la volontà di pensare un futuro diverso si rimane schiacciati dal presente e da problemi non risolvibili dalle logiche consuete”.

Redazione

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