Ad un mese dall’avvio dell’anno scolastico a Messina si registrano centinaia di reclami indirizzati all’ufficio territoriale di competenza.
Le nomine del personale docente proseguono a rilento e con una serie di errori, caratterizzati da convocazioni sbagliate, candidati scavalcati da docenti con punteggio inferiore, vittime dell’ennesimo algoritmo impazzito. È il caso dei docenti di sostegno della scuola secondaria di primo grado ADMM della provincia di Messina che nel secondo bollettino di nomina pubblicato il 27 settembre dall’ufficio scolastico provinciale di Messina, hanno incredibilmente appurato che l’algoritmo non ha ripreso le nomine dal primo in graduatoria ma è partito dalla posizione 254.
Ovviamente ci si è interrogati sui probabili errori di compilazione dei candidati, ma una volta messe a confronto le domande di molti docenti ci si è accorti che l’errore è evidentemente attribuibile all’algoritmo. Il sistema telematico paradossalmente sta assegnando tante cattedre a personale con un punteggio inferiore rispetto a docenti che attendono invano nella parte alta della graduatoria.
Qui il principio di autoresponsabilità nella compilazione della domanda c’entra poco e niente: infatti, l’errore è da individuare nel sistema automatico basato su algoritmo, che non dipende quindi dalla volontà espressa dai candidati. Nel caso di specie, per la classe di concorso ADMM sostegno, tale grave errore non comporta solo la perdita della nomina e quindi della presa di servizio, comporta anche l’etichetta di tacito “rinunciatario”: il che significa non essere più convocato per nessuna classe di concorso, così come previsto dalla nuova normativa vigente. Compreso che la complessità dei sistemi informatici rende difficile capire chi può essere chiamato a rispondere per questi danni in termini di punteggio, economici e di avanzamento di carriera, a mio avviso, qualora si configurasse l’errore informatico dovrebbe intervenire l’essere umano rettificando manualmente.
I casi delle nomine avvenute a Messina, nelle quali sono stati scavalcati decine e decine di candidati da altri docenti con punteggi più bassi, non dipendono quindi dalla scelta delle sedi o dal codice sintetico, bensì dall’errore dell’algoritmo. Ma l’algoritmo lavora all’interno di una macchina e quindi va gestito ed eventualmente fermato e corretto dall’uomo, così come accade per qualsiasi programma informatico: è l’uomo che deve gestirlo. A un certo punto l’interrogativo è d’obbligo: se appurato che i candidati scavalcati hanno compilato correttamente le domande, alla luce delle centinaia di PEC recapitate all’ufficio scolastico provinciale di Messina, viste le ultime note di alcuni uffici scolastici regionali che non autorizzano l’intervento manuale, chi si assume la responsabilità? Chi risarcirà i docenti privati di un diritto inalienabile?
Il malcontento del personale coinvolto e danneggiato si respira nell’aria già dalla pubblicazione del primo bollettino di nomine, in seguito al quale molti, oltre ad aver inoltrato reclami e diffide, si stanno già affidando ai sindacati per presentare ricorso.
Staremo a vedere; intanto abbiamo appreso della convocazione urgente da parte del Ministero dell’Istruzione, prevista per mercoledì 5 ottobre, e indirizzata alle sigle sindacali proprio sull’andamento delle nomine. Il Ministero a questo punto dovrebbe intervenire accertando gli errori, bloccando eventualmente il processo delle nomine informatizzate, avviando la risoluzione dei contratti in modo tale da mitigare considerevolmente il contenzioso che ineluttabilmente avrà un caro prezzo.
Ringraziandovi per l’attenzione prestatami, e augurandovi buon lavoro, porgo cordiali saluti.
Francesco Aloisi
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