Il dossier sul reclutamento pubblicato in questi giorno da Cisl Scuola offre una fotografia impietosa ma attendibile dei temi del precariato e del reclutamento dei docenti.
Dal 2006 ad oggi le graduatorie ad esaurimento si sono ridotte enormemente passando da 230mila a 37mila docenti (va però considerato che ad oggi ci sono altri 32mila docenti di infanzia e primaria inseriti nelle Gae con riserva).
L’obiettivo di svuotare le graduatorie “non si è affatto realizzato nei tempi rapidi inizialmente previsti – si legge nel dossier – mentre il moltiplicarsi del contenzioso ha reso indispensabile l’adozione di ripetuti interventi tampone, di volta in volta etichettati come ‘fasi transitorie’, di una transizione che in realtà non si compie mai, perché puntualmente si riproducono condizioni di emergenza”.
“L’errore principale – sostiene Cisl Scuola – consiste nel ritenere che la programmazione del fabbisogno di docenti da assumere possa essere fatta solo con riferimento ai posti vacanti e disponibili; un criterio che viene adottato sia per le procedure concorsuali ordinarie che per quelle straordinarie. Nel bandire i concorsi, infatti, si punta a coprire con nomine in ruolo i soli posti vacanti, come se i docenti assunti a tal fine fossero gli unici che servono, quando è noto che il fabbisogno di insegnanti per l’ordinario funzionamento delle scuole è ben superiore”.
E infatti negli ultimi anni il numero delle supplenze conferite è aumentato progressivamente: erano 105mila nel 2012/13, sono aumentate fino a 147mila nel 2015/16, sono scese a 126mila l’anno successivo ma sono arrivate a 141mila nel 2017/18 e supereranno il tetto delle 150mila unità quest’anno.
Ma ci sono anche altri dati che rappresentano il sintomo di un sistema “malato” che non funziona come dovrebbe
La tabella proposta nel dossier mostra i dati relativi al clamoroso flop delle assunzioni che si è verificato quest’anno nella scuola secondaria e nel sostegno in particolare: nella secondaria di primo grado su 6.143 posti di sostegno ne sono stati coperti con le assunzioni solamente 167.
Ed è cosi, denuncia il sindacato di Maddalena Gissi, che “la preannunciata fine della “supplentite”, che l’entrata in vigore della legge 107/2015 avrebbe dovuto garantire, si è rivelata una profezia sonoramente smentita dai fatti”.
Ma come è possibile affrontare la questione?
Cisl Scuola ha una sua proposta che ripropone, rivisitandola, l’esperienza del doppio canale di reclutamento dei docenti. “L’idea di un reclutamento affidato all’unico canale dei concorsi ordinari – spiega Maddalena Gissi – si è rivelata nei fatti inefficace, come dimostrano i dati raccolti e sintetizzati nel nostro dossier. Al flop delle assunzioni verificatosi quest’anno, si affianca un lievitare del ricorso a supplenze che toccherà quest’anno il suo record, con oltre 150.000 precari in servizio. E questo nonostante una legge che avrebbe dovuto mettere fine alla supplentite, nonostante il progressivo, anche se lento, svuotamento delle GAE, nonostante due tornate concorsuali ordinarie. Non si riescono a fare assunzioni in ruolo, si ricorre in modo abnorme al lavoro precario, creando le premesse per contenziosi senza fine”.
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